Dati, tendenze, nuovi fenomeni che interessano il mercato del lavoro della provincia di Bergamo e, più generalmente, l’andamento dei suoi indicatori economici, vengono periodicamente analizzati e diffusi dall’Ufficio Studi CGIL, anche con l’aiuto dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali “Ires Lucia Morosini”, associazione no profit fondata nel 1982, per volontà della CGIL.
In questa sezione è possibile trovare tutte le altre ricerche di varia natura presentate in occasione di convegni, assemblee, eventi organizzati dalla CGIL provinciale.
Prosegue la riflessione della CGIL di Bergamo dedicata alle sfide e alle opportunità che l’Intelligenza Artificiale porta con sé nei processi produttivi e agli impatti sui livelli occupazionali del futuro. Alcuni settori saranno toccati più di altri, ma come prevedere cosa accadrà ai posti di lavoro? Aumenteranno o caleranno?
Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo, ne parla con Fabio Fossa del dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano e con il deputato Vinicio Peluffo
I meccanismi dell’attuale sistema previdenziale, con le ultime modifiche che ne complicano l’accesso, e le sue possibili riforme, per assicurare pensioni dignitose nel futuro: con un occhio
puntato sull’andamento demografico, la CGIL e lo SPI CGIL insieme ai loro ospiti hanno provato ad indagare vie possibili di sostenibilità del sistema previdenziale e prospettive pensionistiche reali anche per chi, oggi, si affaccia al mondo del lavoro.
Perché il rischio concreto che il sindacato intravede è quello di lavoratori dai salari oggi appena sufficienti che si trasformeranno in pensionati poveri, non appena la loro carriera lavorativa si concluderà.
Intervento di Emmanuele Comi, direttore del Patronato INCA Bergamo
Intervento di Corrado Micheli, direttore dell'INPS di Bergamo
Intervento di Matteo Jessoula, docente di scienze politiche dell'Università degli Studi di Milano
Crescono e si diffondono tendenze antistoriche e antiscientifiche, tra revisionismi e scetticismi che si spingono fino a negare l'esistenza stessa di fatti storici e conquiste della scienza. Per fronteggiare questa deriva pericolosa, in grado di far leva su paure e ansie della popolazione e per questo cavalcata da organizzazioni politiche alla ricerca di facile consenso, la strada migliore è quella di cercare di comprendere meccanismi e cause dei nuovi “negazionismi”, attraverso lo studio approfondito e il confronto.
Intervento di Augusta Passera, segretaria generale SPI CGIL Bergamo
"Il dibattito scientifico sul cambiamento climatico è finito", intervento di Antonio Scalari, giornalista scientifico (documentazione suggerita dal relatore)
Religious and conspiracist? An analysis of the relationship between the dimensions of individual religiosity and belief in a big pharma conspiracy theory di Riccardo Ladini (documentazione suggerta dal relatore)
"Numeri da non credere...", aricolo di Jaime D'Alessandro tratto da Il Venerdì di Repubblica del 2 giugno 2023
Non solo un’occasione per avviare un processo di sostenibilità ambientale che si dimostri seria ed efficace. La transizione verso un’economia green si profila come un’opportunità per dare impulso a nuovi ambiti occupazionali. Mentre il processo si delinea con contorni sempre più concreti, facendo intravedere la nascita di nuove filiere e ponendo come urgente la riconversione di quelle tradizionali, ai lavoratori si richiedono competenze rinnovate e aggiornate abilità. Se ben progettata, quella green può rivelarsi anche una transizione verso un lavoro di qualità. Quali passi, dunque, si stanno muovendo in Italia e a che punto siamo a Bergamo?
Interventi di:
Marco Toscano, segretario generale CGIL Bergamo
Paolo Malighetti, professore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale all’Università degli Studi di Bergamo
Daniele Landi, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale all’Università degli Studi di Bergamo
Agostino Piccinali (slide 1 - slide 2) , presidente Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo
Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy di Regione Emilia Romagna
Dopo le 1.228 assemblee svolte a novembre nei luoghi di lavoro di tutta la provincia con la partecipazione di 32mila votanti, e dopo i congressi di categoria, conclusi con l’appuntamento dei pensionati dello SPI, si apre il IX congresso territoriale della CGIL di Bergamo.
Sono chiamati a partecipare i 227 delegati eletti durante il lungo percorso che negli ultimi mesi ha coinvolto oltre trentamila lavoratori.
Relazione introduttiva di Gianni Peracchi, Segretario Generale uscente CGIL Bergamo
La rappresentanza e i giovani delegati. Percorsi e domande aperte. Ricerca a cura di Silvia Brena, formatrice e ricercatrice
I lavoratori maturi e la necessità di rigenerare il mercato del lavoro. Un’indagine sulle condizioni di lavoro degli over 55 nella provincia di Bergamo. Ricerca a cura di Francesco Montemurro e Sabina Schmidlin di Across Concept
Le motivazioni che spingono un giovane ad assumere il ruolo di delegato; i valori e i significati attribuiti all'esperienza da un punto di vista sociale, professionale e personale; le difficoltà e gli aspetti positivi; gli apprendimenti e le competenze costruite; le continuità e le discontinuità rispetto al passato.
Queste alcune delle domande rivolte a otto giovani delegati di diversi settori e categorie.
Ricerca a cura di Silvia Brena, formatrice e ricercatrice
C’è una fragilità che attira poco l’attenzione e passa spesso inosservata nel mondo del lavoro. Eppure si va diffondendo con sempre maggiore impatto in questa fase di grandi e rapidi cambiamenti tecnologici del modo di produrre. È un’emergenza anagrafica, correlata talvolta con un minor grado di propensione e di attitudine al cambiamento. Alla fascia di lavoratori e lavoratrici senior o convenzionalmente definiti maturi, quelli ricompresi nell’età che va dai 55 anni in poi, la CGIL di Bergamo dedica un approfondimento.
Ricerca a cura di Francesco Montemurro e Sabina Schmidlin di Across • Concept
Da anni è una questione centrale dell’azione sindacale, fra manifestazioni e rivendicazioni avanzate di fronte ai governi che nel tempo si sono avvicendati: la questione della Non autosufficienza resta una delle priorità dello SPI-CGIL sia a livello nazionale che territoriale.
Sul tema i pensionati della CGIL di Bergamo hanno organizzato il 5 settembre, al Centro Congressi Giovanni XXIII un nuovo momento di confronto dal titolo “Non Autosufficienza, una legge necessaria”.
Introduzione di Carmen Carlessi, segreteria SPI CGIL Bergamo
Intervento di Eugenio Borella, presidente Servizi Socio Sanitari Val Seriana
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Uno sguardo sullo stato attuale dei diritti, sull’arretramento nella tutela di alcuni, sullo sforzo collettivo necessario per garantirne altri, vecchi e nuovi, con una prospettiva ampia, globale: la CGIL di Bergamo ha riunito ospiti autorevoli il 17 maggio, a Bergamo in un’iniziativa pubblica dal titolo “I diritti globali, il sindacato nel mondo che cambia.
Tra gli ospiti, Luca Visentini, segretario generale CES, Maurizio Martina, vicedirettore generale FAO e Pierantonio Panzeri, presidente di Fight Impunity
Introduzione di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
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“La visione critica che i cittadini hanno del sindacato non pregiudica la consapevolezza dell’importanza del suo ruolo, che deve però ripartire dalla centralità del lavoro, dei salari, della sicurezza, della stabilità”: è una delle conclusioni chiave dell’indagine demoscopica commissionata dalla CGIL di Bergamo a IPSOS sulla percezione e la fiducia nei confronti delle organizzazioni sindacali italiane.
I risultati del sondaggio, ottenuti attraverso 1.000 interviste svolte nella seconda metà di marzo, sono stati illustrati durante il convegno “Il ruolo sindacato nella società italiana”, tenuto alla Borsa Merci di Bergamo.
Il testo della ricerca
Introduzione di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
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La negoziazione sociale, contrariamente alla contrattazione aziendale finalizzata alla stipula di "contratti", ha come scopo principale la realizzazione di "accordi" finalizzati a dare risposte ai bisogni delle persone in una logica universalistica e solidale.
Partendo da questi presupposti, il sindacato, nello svolgere la negoziazione, non si limita ad essere portatore di interessi delle persone che rappresenta, ma diventa promotore di partecipazione, benessere, sviluppo equo ed inclusivo.
Su indicazione dello Spi di Bergamo, l'Ires Morosini ha elaborato una ricerca di demografia sociale sul territorio bergamasco, finalizzata a fornire strumenti utili alla negoziazione sociale territoriale esercitata dal Sindacato dei pensionati della Cgil.
I volti, le piazze, i cortei per le vie della città e i presìdi fuori dalle aziende, la partecipazione, la lotta e l’impegno per i diritti di chi lavora: in settanta scatti la CGIL di Bergamo mette in mostra i suoi 120 di storia.
L’esposizione è stata inaugurata oggi, 21 maggio, sul Sentierone, di fronte al palazzo comunale. Ha introdotto l’iniziativa Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo (qui l’intervento: http://tiny.cc/heuxtz), per poi passare la parola a Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo (qui l’intervento: http://tiny.cc/ieuxtz). Erano presenti anche l’assessore Marzia Marchesi e il vice sindaco Sergio Gandi). Sono intervenuti poi Daniele Gazzoli, segretario organizzativo CGIL Lombardia (qui l’intervento: http://tiny.cc/leuxtz), e Angelo Chiari della segreteria provinciale CGIL (qui l’intervento: http://tiny.cc/deuxtz).
La mostra, che si concluderà il 4 giugno, ha il patrocinio del Comune e della Provincia di Bergamo.
Dalla nascita il 21 aprile del 1901 nella sede provvisoria della Società di Mutuo Soccorso in via Zambonate 33 a Bergamo, alle prime lotte, fino al temporaneo scioglimento forzato con l’avvento del fascismo. E, a seguire, gli anni Cinquanta, le visite degli storici dirigenti nazionali, Giuseppe Di Vittorio e Luciano Lama, e ancora, l’autunno caldo e lo Statuto dei lavoratori fino alle vertenze più recenti, alle mobilitazioni per i diritti civili, alle affollate manifestazioni del Primo Maggio, alle sfide poste dalla precarietà. 120 anni di storia della CGIL per guardare avanti, con la stessa determinazione, ai 120 anni che verranno.
Foto 1- Protesta allo stabilimento Magrini, 1959, Fausto Asperti (archivio Museo delle Storie di Bergamo)
Foto 2- Anni ’70. Operai della Dalmine percorrono la strada Dalmine-Bergamo per il rinnovo del contratto (archivio CGIL Biblioteca Di Vittorio)
Foto 3- La sfilata del Primo Maggio a Bergamo in via Verdi nell’immediato Dopoguerra (archivio CGIL Biblioteca Di Vittorio)
Foto 4 – Rider in protesta (Foto Sergio Agazzi)
Dal 1901 al 2021 la strada è stata lunga, a volte accidentata, ma anche straordinariamente avvincente e bella: la CGIL di Bergamo compie 120 anni, una storia che ancora non è finita, densa di impegno, lotte, diritti da rivendicare e garantire.
Per celebrare questo anniversario, il sindacato di via Garibaldi ha pensato a una serie di eventi, tra incontri su temi specifici (come quello già svolto con Nando Pagnoncelli e Gaetano Sateriale) e una mostra fotografica che verrà inaugurata a fine maggio sul Sentierone.
A 120 anni esatti dalla sua fondazione, il 21 aprile, la CGIL invita tutti a un incontro speciale: ha per titolo “Passato, presente e futuro” e fa dialogare giovani lavoratori (tre ragazze e un ragazzo) con la vicesegretaria nazionale Gianna Fracassi.
Introduce l’evento Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo e, dopo i saluti delle autorità e del nuovo segretario generale della CGIL Lombardia Alessandro Pagano, sono previsti gli interventi di Giacinto Brighenti, Giovanni Barbieri, Maurizio Laini e Luigi Bresciani che hanno guidato la CGIL provinciale dagli anni Ottanta ai primi anni 2000.
Le profonde differenze tra la prima e la seconda ondata, le prospettive per i prossimi mesi e soprattutto un focus sull’impatto della pandemia nei rapporti sociali e nel lavoro: a questi temi è stato dedicato mercoledì 24 marzo l’incontro proposto dalla CGIL di Bergamo, il primo di una serie di iniziative organizzate in occasione dei 120 anni dalla nascita della Camera del Lavoro provinciale.
All’iniziativa sono intervenuti Nando Pagnoncelli, presidente e amministratore delegato di IPSOS Italia, e Gaetano Sateriale, politico, sindacalista e saggista italiano, oggi presidente dell’associazione Nuove Rigenerazioni. Ha introdotto i lavori Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL provinciale.
Introduzione di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
“Il clima sociale, economico e politico in Italia”. Intervento di Nando Pagnoncelli
“Appunti sulla trasformazione del lavoro”. Intervento di Gaetano Sateriale
Per ulteriori informazioni: www.nuoverigenerazioni.eu
Il prospetto riassuntivo a cura di Angelo Chiari del Coordinamento Sicurezza CGIL Bergamo con tutti i contenuti contrattati da circa 200 delegati sindacali
I dati nel dettaglio
La crisi ed i suoi effetti non sono democratici, non sono distribuiti equamente, tendono ad aumentare le diseguaglianze già esistenti e a colpire chi è in condizioni di maggior disagio.
La solidarietà fiscale diventa quindi, ancora più di prima, uno strumento di giustizia, indispensabile per la riparazione dei danni contingenti e per un serio progetto di rilancio economico. E’ uno dei presupposti necessari, insieme ad altri, per una seria riforma nel nostro paese che consentirebbe di alleggerire il peso del prelievo fiscale in termini generalizzati, sapendo bene, però, che chi evade per trenta euro di tasse evaderebbe anche per 20 se potesse.
Il contrasto all’evasione costituisce un serbatoio, disponibile, di ingenti risorse che potrebbe aiutare a riavviare il circuito della produzione di ricchezza, secondo schemi e modelli però diversi dal passato (green, ecosostenibilità, digitale, ambiente, ecc.).
Il recupero dell’evasione è uno strumento determinante per reperire risorse destinate allo sviluppo, all’abbassamento del debito pubblico, a ridurre l’eredità debitoria che sottrae risorse alle generazioni future, insomma è uno strumento strategico per uscire e per superare la crisi. Tra l’altro negli ultimi anni si sono cominciati a vedere alcuni primi risultati positivi grazie alla tracciabilità dei pagamenti e alla digitalizzazione delle transazioni.
Non si pensi, viceversa, durante e dopo l’emergenza di andare in direzione contraria e cioè verso sanatorie per chi ha già evaso o eluso il fisco.
L’evasione e l’elusione in tempo di Covid diventano ancora più odiose e vanno combattute con vigore, ancor più di prima.
Anche perché siamo già oggi di fronte, anche se non si tratta di evasione fiscale, a dei paradossi veri e propri che vanno contrastati; a maggior ragione in una situazione di grandissima difficoltà com’è quella attuale.
Molte aziende hanno chiesto la cassa senza poterlo fare; il reddito di cittadinanza e d’urgenza è stato, stando alle cronache, utilizzato da chi non ne aveva assolutamente bisogno, con dichiarazioni reddituali oltremodo sospette, il contributo straordinario per lavoratori autonomi è stato beneficiato da notai e cuochi di fama internazionale e con redditi al di sopra della media.
In quest’ultimo caso la normativa andava, forse, concepita un po’ meglio.
Detto tutto questo, in sede locale, abbiamo pensato di aggiornare l’analisi sul rischio di evasione, dato che una ricerca simile l’avevamo fatta come Spi nel 2014. Ne esce un quadro che impone di mantenere alto livello di attenzione, anche se nella nostra provincia sembrerebbe che il rischio di evasione, per ragioni strutturali, economiche e sociali sia inferiore ad altri territori.
Da sottolineare anche il fatto che a Bergamo possiamo vantare alcune pratiche di contrasto all’evasione virtuose, concrete e sostenibili, a partire dal comune capoluogo.
Infine vogliamo evidenziare la grande criticità rispetto agli ostacoli che impediscono di svolgere analisi predittive massive sui big data per individuare profili a rischio evasione, confermati proprio in questi giorni da un parere del garante per la privacy.
Non esiste una sola, ma molte povertà, determinate dai mezzi materiali, come il reddito o l’abitazione, ma anche da fattori ascrivibili al contesto di vita, costituito di beni pubblici, infrastrutture, relazioni sociali. Le povertà abbracciano una vasta gamma di condizioni: precarietà di salute, difficoltà di mobilità, depauperamento delle relazioni, assenza di affetti, incapacità di prendere parte alla vita comunitaria, mancanza di autostima. Con questa ricerca proviamo a capire quante e quali sono le persone povere in una provincia “ricca” come la nostra.
E poi, insieme ad autorevoli esperti, proviamo ad analizzare quali ricadute hanno sul tessuto socio economico bergamasco e immaginare quali azioni si possono mettere in campo per migliorare le loro condizioni.
La ricerca: versione integrale - sintesi
Introduzione di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Slide di presentazione della ricerca
Al dibattito sull’autonomia differenziata, imposto dall’agenda politica del Governo uscente e dal referendum pre-elettorale di Regione Lombardia, è stato dedicato un momento di approfondimento, il 13 settembre alla Malga Lunga, nel tradizionale appuntamento di fine estate organizzato dalla CGIL e dallo SPI-CGIL di Bergamo.
Al museo-rifugio partigiano, sul monte di Sovere, sono intervenuti Jacopo Scandella, consigliere regionale PD, Valerio Zanolla, segretario generale dello SPI-CGIL della Lombardia, e Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL provinciale.
Relazione introduttiva di Gianni Preacchi, segretario generale CGIL Bergamo
Riflessioni di Valerio Zanolla, segretario generale Spi CGIL Lombardia
L’autonomia differenziata e gli indicatori socio-economici rilevati a livello regionale
La CGIL di Bergamo, in collaborazione con l’istituto di ricerca IRES Morosini, ha provato a gettare uno sguardo di approfondimento sulla spesa sociale dei Comuni, così come viene riportata dal Ministero dell’Interno che raccoglie e classifica, secondo criteri nazionali, i bilanci di tutti i Comuni italiani (Missione 12 dei bilanci comunali).
“Analizzando i casi di 212 Comuni bergamaschi (su 243), quelli per i quali è già disponibile il Bilancio Consuntivo 2018, si può affermare, come prima constatazione, che la loro spesa sociale sia in crescita: nel triennio 2016-2018 gli impegni di spesa sono cresciuti dell’8,3% (da 98,6 a 107 milioni di euro), una percentuale che, se depurata dalle dinamiche dell’inflazione, diventa del 5,9%” spiega Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo. “Un valore positivo, dunque, anche se inferiore alla media nazionale e a quella delle altre province lombarde”.
Una seconda chiara indicazione che emerge dai dati è – prosegue Peracchi, “il notevole divario tra Comuni di grandi dimensioni e piccoli Comuni (al di sotto dei 5mila abitanti). La frammentazione istituzionale del nostro territorio penalizza soprattutto quelli piccoli e piccolissimi, aumentando la disparità di accesso della popolazione ai servizi: nei piccoli centri il bilancio è fortemente squilibrato a vantaggio delle le spese di amministrazione generale – Missione 1 dei bilanci comunali. Da tempo, quindi, sosteniamo e incoraggiamo tutte le varie forme di aggregazione dei comuni come Unioni di Comuni e Convenzioni per gestione associata dei servizi”.
Le tabelle con i dati analitici dei singoli Comuni vanno, però, “lette con cautela”, avverte il segretario generale CGIL. “Anche se i dati riportati dal Ministero sono standardizzati, non tutti i Comuni hanno aggregato le voci di spesa nello stesso modo: c’è chi, ad esempio, ha computato le spese per i servizi educativi scolastici (assistenza ad alunni con disabilità – una voce di bilancio sempre più consistente) nella stessa ‘missione’ e chi in altre; lo stesso dicasi per il concorso alla spesa sociale degli Ambiti Territoriali e delle relative società di gestione. Le indicazioni di maggiore interesse che emergono da questi dati sono quindi quelle generali, che riguardano l’intero territorio provinciale che vede, come si è detto, un aumento della spesa sociale pro capite e un aumento, sempre nel triennio, dell’incidenza della spesa sociale sul totale del bilancio”.
Le caratteristiche della disoccupazione giovanile, cioè dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni, a Bergamo e il confronto statistico con le altre province lombarde, ma anche l’occupazione vista attraverso la lente di genere, con dati parzialmente differenti per le ragazze e i ragazzi e, ancora, la quota di giovani occupati e in cerca di lavoro.
Rielaborazione di dati ISTAT a cura di Francesco Montemurro dell’istituto Ires-Morosini
Dati Istat nazionali, indicatori economici generali. 1° trimestre 2019
Spunti di riflessione, numeri ed analisi dal Rapporto annuale Ipsos Flair: la ripresa che non c’è: un paese al palo. Avanti al minimo: i consumi degli italiani. Oltre la luna di miele: gli italiani e il governo gialloverde. Separati in casa: le divaricazioni dei sottoscrittori del contratto. Quattro passi nel populismo: i fondamentali. Il ritorno dei bisogni primari: la comunità difensiva. Il narcisismo inarrestabile: la comunità impossibile. Il principio di precauzione: gli italiani e l’Europa. Navigare il mondo: i cosmopoliti. Gli sconfitti: la crisi delle culture riformiste. Positronici: l’industria 4.0, il lavoro e la riorganizzazione sociale. Il cerotto e il mutualismo: le nuove sfide del sindacato
Paure e timori spesso accompagnano i cambiamenti nel mondo del lavoro e delle imprese. Ma la crescita e il progresso, grazie alla ricerca e alle nuove tecnologie, possono migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone. Certo, i cambiamenti vanno affrontati in una logica di partecipazione, di competenze e di governo dei processi. Di questi temi, ma anche di rispetto dell’ambiente, sviluppo della conoscenza, qualificazione ed economia al servizio dell’uomo, si è parlato durante il convegno che la CGIL ha organizzato al Mutuo Soccorso.
Sono intervenuti SALVATORE MAJORANA, Direttore del Kilometro Rosso di Bergamo, GAETANO SATERIALE della CGIL nazionale e GIANNI PERACCHI, segretario generale della CGIL di Bergamo.
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
“Progetto Lavoro 4.0”. Intervento di Gaetano Sateriale, CGIL Nazionale (tratto da "Contrattare l’innovazione digitale. Una cassetta degli attrezzi 4.0")
I rappresentanti dei lavoratori di Bergamo e le imprese del territorio chiedono “un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali per la competitività, l’occupazione e la tutela dell’ambiente”: nella sede di Confindustria Bergamo è stato presentato il documento condiviso dal titolo “Infrastrutture per lo sviluppo l’occupazione e l’ambiente. Bergamo e l’Italia in Europa”. Vi si affronta la necessità che il sistema-paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno. È stato firmato dai sindacati provinciali CGIL, CISL e UIL e da Confindustria Bergamo, Ance, Unione Artigiani, Compagnia delle Opere, Confagricoltura e Imprese & Territorio.
I dettagli sul mercato del lavoro di Bergamo e i dati sulla composizione percentuale delle imprese attive per settore di attività economica, sulle start-up innovative, sulla retribuzione lorda media annua dei lavoratori dipendenti, ma anche sul livello di capitale umano territoriale nel 2016 (iscritti all’università, NEET, diplomati, laureati, mobilità laureati), sulla formazione professionale e sul reddito medio, sull’incidenza delle famiglie in povertà relativa e sull’imposizione fiscale.
Ricerca: testo integrale - sintesi della ricerca
Due giorni di dibattito, 233 delegati, 45 interventi e, nelle ultime settimane, 1.235 assemblee e 12 congressi di categoria svolti: si è chiuso poco fa l’VIII Congresso della CGIL di Bergamo. L’Assemblea generale, appena eletta e subito convocata, ha votato e confermato al posto di segretario generale provinciale Gianni Peracchi, con 73 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astensioni (80 votanti, 91 aventi diritto).
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Il documento politico
Documento "Il lavoro è"
Documento "Riconquistiamo tutto: 10 parole per cambiare il lavoro e la CGIL"
A quale modello di rappresentanza sindacale oggi si fa riferimento? O, più semplicemente, chi rappresenta chi? Tra i cambiamenti che il sindacato sta affrontando c’è, sicuramente, la ridefinizione dei modelli di rappresentanza, con conseguenze anche sull’identità e sui valori che caratterizzano il tratto distintivo della sua organizzazione.
L’evoluzione nel tempo delle forme di rappresentanza ha definito e continua a ridefinire nuovi compiti per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).
Sul tema, CGIL, CISL e UIL di Bergamo, insieme ad AISRI, Associazione Italiana di Studio delle Relazioni Industriali, propongono il convegno dal titolo “Il ciclo della rappresentanze delle RSU: tra consolidamento e nuovi scenari. Il caso del settore pubblico”.
Partendo dal ruolo fondamentale del sindacato confederale italiano e della sua parabola storica, si arriverà ad affrontare il tema della crisi della rappresentanza politica e del rapporto tra sindacati, società e Stato. Si parlerà della ridefinizione dei modelli di rappresentanza che comporta la progressiva determinazione di nuovi compiti per i protagonisti della rappresentanza, ovvero le RSU. I risultati delle recenti elezioni dei Rappresentanti Sindacali nel Pubblico Impiego impongono la necessità di far emergere, analizzare e discutere l’immagine che i delegati hanno del proprio ruolo e l’immagine diffusa nel contesto in cui essi operano.
Dall’esempio dell’esperienza positiva del Pubblico Impiego, si osserverà la necessità di mescolare strumenti di democrazia diretta (l’elezione a suffragio universale dei delegati) con la rappresentanza confederale che introduce una visione più generale nel campo della contrattazione, per giungere alle necessarie azioni da intraprendere in un determinato contesto, anche attraverso la tutela individuale.
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Intervento di Adolfo Braga, Università di Teramo
“Giocare d’anticipo, negoziando nelle aziende e, soprattutto, nel territorio”: così, con questo invito, si sono aperti i lavori del convegno organizzato dalla CGIL di Bergamo con il titolo “Uomini, macchine, lavoro”. Dai processi di robotizzazione e digitalizzazione – si è detto - possono giungere opportunità di sviluppo positive per il lavoro e per la società. I cambiamenti, però, vanno governati e non si devono sottovalutare le probabili ricadute “critiche”, nel breve e medio periodo, sui livelli occupazionali e sui lavori meno qualificati.
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Intervento di Eugenio Borella, segreteria CGIL Bergamo
Al lavoro non si incorre solo nel rischio di infortunio. Più complesso e variegato è il fenomeno (talvolta diluito nel tempo e per questo meno evidente) delle malattie professionali, dalla casistica numericamente e socialmente comunque importante. Al loro riconoscimento, alla ricaduta sul rapporto di lavoro, alla relativa valutazione assicurativa e al contenzioso giudiziario che ne consegue, la CGIL e l’INCA provinciali hanno dedicato un convegno che si è tenuto al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Intervento di Daniela Borleri, direttore UOC Medicina del Lavoro Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII Bergamo
Intervento di Stefano Porru, professore ordinario di Medicina del Lavoro presso l'Università di Verona
Intervento di Gianpiero Cassina, consulente medico presso l'Inca CGIL di Bergamo
Intervento di Gianna Beranti, derezione generale Inail Lombardia
Intervento di Ferdinando Brandi, medico Inca Brescia
Le fonti di reddito dei bergamaschi, l’accesso ai servizi socio-sanitari e sanitari, le risorse di conoscenza (capitale umano), i contraccolpi della crisi sul mercato del lavoro provinciale, la frammentazione istituzionale: una ricerca Ires-CGIL dedicata alla composita realtà socio-economica della Bergamasca.
Lo studio, dal titolo “Le condizioni sociali della popolazione nella provincia di Bergamo” (novembre 2017), è a cura di Francesco Montemurro e Valerio Porporato di Ires-Morosini (associazione no profit creata da studiosi, sindacalisti e operatori sociali, fondata nel 1982 per volontà della CGIL) e con il coordinamento di Giovanni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo.
Caratterizzata, storicamente, come un’area dalle elevate performance, con alta capacità produttiva, bassa disoccupazione e un sistema vivace di relazioni industriali, la provincia di Bergamo recentemente sembra aver perso terreno nel contesto europeo, a partire dagli anni 2000, mostrando una crescita bassa della produttività, una scarsa capacità di sviluppo del capitale umano e un peggioramento degli indicatori del mercato del lavoro (OECD, 2016). E tuttavia, il sindacato pensa che con l’aggancio dei primi segnali della ripresa e un ormai non più prorogabile cambio di passo nel portare a sintesi tutte le componenti del complesso sistema sociale, demografico e territoriale in senso lato, oggi sia ancora possibile cambiare la tendenza e crescere anche in qualità.
Da queste considerazioni ha preso avvio lo studio. Si partirà dalla “riconfigurazione territoriale” della provincia che vede i Comuni della cintura congiungersi con il Comune capoluogo, quasi come un unico sistema urbano, definito come la “Grande Bergamo” o "Sistema Bergamo", si proseguirà parlando di frammentazione istituzionale e trasformazioni socio-demografiche fino all’analisi della struttura delle fonti di reddito (dichiarata abbastanza atipica rispetto al quadro medio regionale e interessante dal punto di vista delle disuguaglianze di genere) e delle caratteristiche del mercato del lavoro provinciale.
Ricerca: testo integrale - sintesi
Abbiamo acquisito la disponibilità di Nando Pagnoncelli per un contributo critico sui temi dell’informazione al giorno d’oggi, della formazione dell’opinione pubblica, della crisi della democrazia e della rappresentanza, del difficile contesto in cui il nostro Paese, ma non solo, sta vivendo.
Oggi va di moda la disintermediazione a tutti i livelli, prevale la costruzione di percezioni che non sempre corrispondono alla realtà, spopolano idee sovraniste e populismi di ogni genere, quando semmai ci sarebbe bisogno di maggiore coesione e di un rilancio del progetto europeista. Data la complessità di questi temi e considerata la qualità del nostro interlocutore, abbiamo pensato di “spenderla” (la disponibilità) in occasione del consueto appuntamento autunnale alla Malga Lunga.
Intervento di Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos
Intervento di Gianni Peracchi, segretario generale CGIL Bergamo
Un settore che può essere trainante dell’economia nazionale, con eccellenti opportunità anche in terra orobica, quello agricolo-agroalimentare deve assumere sempre maggiore rilevanza, attraverso la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.
Se ne è parlato nel convegno organizzato da CGIL, CISL e UIL provinciali e dal titolo “Bergamo e le sue terre”, percorso a più voci sulla filiera agroalimentare, dalla produzione agricola di qualità alla valorizzazione industriale e commerciale del prodotto.
Bergamo sarà la sede del prossimo G7 dedicato all’agricoltura e al cibo. L’incontro tra i ministri delle sette economie più avanzate al mondo si terrà il 14 e 15 ottobre, e città e provincia, con associazioni, istituzioni e forze sociali, si stanno attrezzando.
Anche CGIL, CISL e UIL di Bergamo hanno così voluto fare la loro parte, chiamando a raccolta chi, a livello provinciale ma anche nazionale, anima questo settore.
Intervento di Gianni Peracchi, Segretario Generale CGIL Bergamo
Intervento di Valentino Rottigni, Segretario Generale Flai CGIL Bergamo
Intervento di Ferdinando Piccinini, Segretario Generale CISL Bergamo
Intervento di Matteo Rossi, Presidente Provincia di Bergamo
Intervento di Renato Giavazzi, Presidente Confagricoltura Bergamo
Messaggio di Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo