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Driver Esselunga: trattativa interrotta, stato di agitazione anche a Bergamo. A Lallio, Nembro e Curno oggi sciopero per l’intera giornata. La mobilitazione riparte.

Dopo settimane di trattativa, la vertenza che riguarda i driver della spesa a domicilio per conto di Esselunga torna in stallo. Le segreterie nazionali di FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI hanno dichiarato l’apertura dello stato di agitazione per tutti i lavoratori delle aziende Deliverit, B&V Logistics e Cap Delivery. A livello bergamasco è coinvolta in particolare Deliverit, attiva nelle consegne sul territorio provinciale.

L’incontro del 15 luglio, l’ultimo di una lunga serie, si è concluso senza alcun risultato concreto. Le aziende hanno rifiutato di riconoscere un’adeguata indennità per la consegna al piano, mansione che i driver svolgono quotidianamente pur non essendo prevista dal contratto collettivo applicato. Restano inoltre irrisolte diverse questioni: la mancanza di parità di trattamento tra lavoratori, l’assenza di riconoscimento economico per le consegne fuori comune, i problemi legati al peso dei carichi, all’assenza di ausili tecnologici adeguati, e la necessità di affrontare in modo strutturato il tema della sicurezza, anche attraverso l’attivazione di commissioni territoriali.

Per queste ragioni, questa mattina a Lallio, Nembro e Curno è stato proclamato uno sciopero per l’intera giornata da parte dei lavoratori Deliverit impiegati nel servizio di consegna per Esselunga.

“Avevamo chiesto semplicemente di raggiungere i 20 euro al giorno tra trasferta e indennità, come già avviene per la maggior parte dei corrieri che svolgono mansioni analoghe,” dichiara Pierluigi Costelli, FILT CGIL.
“Siamo arrivati al tavolo con proposte di buon senso, ma come spesso capita con queste aziende ci siamo trovati di fronte a una chiusura totale, e ideologica. La proposta delle aziende è di soli 4 euro in più rispetto a quanto previsto dal CCNL, indennità che a oggi non viene nemmeno corrisposta. Dopo due mesi di trattative ci aspettavamo proposte ragionevoli. Finché non arriveranno, continuerà la mobilitazione”.

Dopo mesi di mobilitazione, una tregua era stata raggiunta con l’intesa del 6 maggio, che aveva aperto un ciclo di incontri mirati. Ma le nuove proposte presentate al tavolo dalle aziende si sono rivelate minime e inaccettabili, e la trattativa è stata interrotta.

Ora la mobilitazione riparte, anche a Bergamo, per conquistare un accordo vero che riconosca professionalità, dignità e condizioni di lavoro più giuste a chi ogni giorno garantisce un servizio essenziale.

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