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Un grande paradosso degli ultimi anni, evidente oggi più che mai, è quello della presunta “necessità di difendere i nostri confini” da coloro che però, alle nostre frontiere, giungono per chiedere protezione: di migrazioni, diritti e lavoro si è parlato il 19 dicembre in occasione dell’assemblea generale di fine anno della CGIL di Bergamo, riunita nella sede di via Garibaldi.
Ospite è stato Luca Di Sciullo, presidente di Idos, il centro studi e ricerche costituito nel 2004 dall’originario gruppo dei ricercatori operanti presso la Caritas di Roma per la realizzazione del Dossier Statistico Immigrazione, il primo rapporto organico annuale sull’immigrazione in Italia (la prima edizione è del 1991).
Nelle sedi sindacali della FIOM-CGIL di Bergamo sono arrivati i primi dati sull’adesione allo sciopero dell'11 dicembre in aziende significative del territorio: le percentuali sono alte, in alcune realtà “molto rilevanti – commenta Andrea Agazzi, segretario generale provinciale di categoria - anche considerando la recente mobilitazione generale con l'astensione dal lavoro indetta da CGIL e UIL il 29 novembre, a cui i metalmeccanici hanno partecipato in maniera davvero massiccia”.
È in corso anche a Bergamo, questa settimana, il referendum online con cui FP-CGIL, UIL-PA e USB PI chiedono ai lavoratori di esprimersi sulla pre-intesa contrattuale separata raggiunta da altre sigle sindacali per il rinnovo del Contratto nazionale delle Funzioni Centrali. È coinvolto nella consultazione il personale di diversi luoghi di lavoro pubblici tra cui Tribunale, Procura, Questura, Prefettura, Inps, Inail, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Dogane, Agenzia delle Entrate, Motorizzazione civile, ACI, Archivio di Stato.
Sei mesi di confronto sul rinnovo del Contratto nazionale, poi il 12 novembre la rottura e una ripresa della trattativa che appare lontanissima. Ora, dopo tre settimane di blocco dello straordinario e delle flessibilità e dopo la mobilitazione del 29 novembre, è il momento di un nuovo sciopero unitario per il comparto dei metalmeccanici. In provincia di Bergamo le prime quattro ore delle otto già proclamate da FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL si svolgeranno mercoledì 11 dicembre.
È sciopero alla Italian Cable Company spa di Bolgare, azienda produttrice di cavi elettrici per grandi commesse e clienti come ENEL e FS, che occupa circa 300 lavoratori. La protesta è stata proclamata da FEMCA-CISL e FILCTEM-CGIL per tutta la giornata di martedì 17 dicembre e fino alle 6 di mercoledì 18 contro il mancato rispetto da parte dell’azienda dell’utilizzo delle ferie e del cambio di orari. I lavoratori, in gran numero, si sono riuniti all’alba in un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento in via Francesca 8.
“Gli incontri svolti con l’azienda non hanno prodotto risultati apprezzabili” hanno commentato Matteo Trabucco della FILCTEM-CGIL di Bergamo e Massimiliano Torri di FEMCA-CISL provinciale. “La trattativa è saltata sull’ipotesi di introdurre i 21 turni a ciclo continuo per circa 15 lavoratori, eventualità che consideriamo inefficace se non vengono prima riorganizzate le altre fasi di produzione. Assoluta contrarietà, poi, c’è stata da parte nostra sulla proposta aziendale di utilizzare, sempre nell’ambito del ciclo continuo, le ferie nei turni di riposo. Per la Business Unit Connessioni l’azienda non ha, inoltre, accettato la nostra richiesta di corrispondere ratei di tredicesima e ferie per un periodo di cassa integrazione che intendeva avviare e che, invece, da un giorno all’altro, ha deciso di cancellare. Rivendichiamo il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e delle normative vigenti e chiediamo che l'azienda si impegni a risolvere i problemi, segnalati ormai da anni. Ci saremmo aspettati che il dottor Paolo Rota, in qualità di vice presidente di Confindustria Bergamo con delega alle relazioni sindacali e alla contrattazione, promuovesse all'interno della sua azienda gli stessi principi di cui si fa portavoce a livello associativo”.
Un’ipotesi di acquisto sul tavolo e il rischio concreto di perdere i benefici derivanti da accordi di secondo livello d’eccellenza, tra i migliori del comparto a livello nazionale: c’è preoccupazione tra i lavoratori di Unareti del gruppo A2A, dopo la proposta di acquisizione avanzata lo scorso luglio da Ascopiave, uno dei principali operatori nel settore della distribuzione gas nel Nord Italia. Riguarda l’acquisto di un asset composto da circa 490 mila utenze di distribuzione gas attualmente gestite da società controllate al 100% da A2A a Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia, Lodi.
Per anni ha finto di non curarsene, di farsi scivolare addosso quelle frasi dette spesso con il tono dello scherzo, ma che in realtà non facevano ridere per niente. “Bella negretta”, “patanegra”, e un saluto ricorrente da parte di un titolare, che con lei faceva battute e ripeteva sempre: “Ciao nera di m.”.
Posto di lavoro in cui vai, gradi più o meno pesanti di razzismo che trovi: così Maty (non il suo nome reale), lavoratrice di 26 anni che si è rivolta alla CGIL di Bergamo per una differenza retributiva da recuperare, alla fine ha raccontato al sindacalista dell’Ufficio Vertenze la serie di atti di razzismo quotidiano che, da quando lavora, le è sempre toccato di sopportare.
“Si parla ancora di fatalità, ma la ventitreesima vittima bergamasca nell’arco di un anno (comprese quelle in itinere) non può essere – e non deve essere - liquidata come fatalità”. Così reagiscono i sindacati provinciali dell’edilizia, FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL di Bergamo, all’indomani dell’infortunio mortale che è costato la vita a Giuseppe Bolognini, operaio edile di 58 anni, morto dopo essere stato colpito da un braccio meccanico in un cantiere del Cremasco.
Oltre cinquant’anni di lotte per la casa, e ancora molto su cui lavorare: il Sunia di Bergamo, il sindacato degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica della CGIL provinciale, dopo l’elezione di Ezio Acquaroli alla carica di nuovo segretario generale lo scorso 21 novembre, ha ora anche una nuova segreteria. Sono state elette all’unanimità, il 16 dicembre, Francesca Cambareri e Adelaide Ferrari, che si uniscono ad Angela Calvi e Carmen Carlessi, già presenti nel precedente organismo. Ai lavori, che si sono svolti nella sede del sindacato di via Garibaldi, era presente anche Roberto Rossi, segretario organizzativo della CGIL provinciale.
Si è completata il 6 dicembre, con un nuovo ingresso, la composizione della segreteria provinciale della FLAI-CGIL di Bergamo, il sindacato dei lavoratori agricoli e alimentaristi. All’interno dell’organismo dirigente della categoria è stata eletta Luciana Fratus, 52 anni, ex segretaria generale degli edili della FILLEA-CGIL nonché già componente della segreteria provinciale della Camera del lavoro. Entrata giovanissima in CGIL nell’aprile del 1993 come apparato tecnico, dal 2000 Fratus ha svolto il ruolo di funzionaria sindacale seguendo il comparto dell’edilizia. A fine del novembre scorso ha concluso i suoi mandati all’interno della FILLEA-CGIL.
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