Esautorato l’ente regionale A.R.I.A. protagonista di disastrose e costose operazioni (dalla tessera sanitaria all’acquisto dei vaccini anti-influenzali). Ora la gestione passerà alle Poste.
Che il sistema informatico regionale avesse seri problemi non c’era bisogno dell’esperienza COVID per saperlo. Lo sapeva chiunque avesse avuto necessità di accedere a qualche prestazione di bonus regionale o alle varie doti (da ultimo l’inaccessibile bonus per assistenti familiari). Ora, però la situazione è diventata insopportabile: i giornali sono pieni di testimonianze raccolte da persone anziane inviate, per le vaccinazioni anti COVID-19, a chilometri di distanza o avvisate poche ore prima della convocazione o, ancora, per i numerosi casi di difficoltà di accesso.
C’è da chiedersi come mai un territorio, che in materia di tecnologia e servizi è all’avanguardia non solo in Italia, per i servizi di Regione Lombardia mostri, invece, inefficienza e inadeguatezza. Basta guardare i numeri: alla data del 4 marzo in Lombardia solo il 68,5% dei vaccini ricevuti è stato utilizzato, al 13° posto dietro Molise, Sicilia, Abruzzo e su su fino al Trentino Alto Adige, al primo posto con l’84,9%.
Tra le cause di queste pessime performance sta sicuramente il rapporto collusivo tra i rappresentanti politici (quanti sono stati negli ultimi anni gli assessori regionali dimostratisi gravemente inadeguati al ruolo o, peggio, finiti agli arresti?) e l’apparato dirigente tecnico amministrativo scelto prevalentemente sulla base della assoluta fedeltà politica e non sulla base di competenze e capacità professionali.
Così succede che la gestione di Lombardia Informatica, prima, e di ARIA (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti) sia costata milioni euro, 22 milioni solo per il sito, ma molto peggio per l’acquisto dei vaccini anti-influenzali.
Che si passi ora ad una piattaforma nazionale (dopo aver fatto un referendum per l’autonomia regionale ed essersi contrapposti sempre e comunque a tutto quanto decidevano i governi nazionali) non è poi un male. È però un vero guaio se accade proprio nel pieno della recrudescenza pandemica e nel momento in cui urge recuperare in fretta il tempo perduto sul numero delle vaccinazioni. Stando alle stesse dichiarazioni dell’Assessore, ci vorranno alcune settimane prima che la nuova piattaforma diventi operativa.