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Viva la Repubblica antifascista.Tutti in piazza giovedì 25 aprile
Il programma della mattinata
Il programma della mattinata
Si chiudono, finalmente, i rinnovi dei contratti nazionali del terziario: è stata raggiunta il 23 aprile l’intesa per rinnovare il CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata, l’ultimo del comparto a mancare all’appello. Riguarda i più grandi e noti marchi di supermercati e ipermercati in Italia, come Esselunga, Bennet, Carrefour, Ikea, Obi. La firma arriva dopo la mobilitazione dei lavoratori che alla vigilia di Pasqua, il 30 marzo, avevano scioperato. A Bergamo si era anche tenuto un presidio molto affollato di fronte al punto vendita Esselunga di via Corridoni (foto).
La carenza è maggiore di quello che i dati ufficiali descrivono: mancano medici di base, i cittadini lo sanno bene. E il personale medico che c’è opera per una platea di assistiti molto al di sopra del rapporto ottimale indicato dalle norme. “So per certo che ci sono colleghi, non pochi, che hanno fino a 2.000 assistiti” racconta al telefono dal suo ambulatorio Paola Nardis, medico di base e coordinatrice dei medici di medicina generale per la FP-CGIL di Bergamo.
Il 1° Maggio di quest'anno è dedicato all'EUROPA. Vogliamo ricordare che il sogno di un'Europa unita è iniziato in uno dei momenti più bui del vecchio continente, a Ventotene, dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, insieme ad altri, al confino e nel mezzo della seconda guerra mondiale, sono stati capaci di immaginare un futuro di unità e libertà, pace e progresso.
È il 1° marzo del 1944. Nell’Italia occupata dai nazifascisti inizia lo sciopero delle fabbriche nelle regioni del Nord. La mobilitazione durerà per una settimana. Anche in provincia di Bergamo si incrociano le braccia, si fermano la Dalmine, la Caproni e il canapificio di Fara d’Adda, rischiando moltissimo, la deportazione o la fucilazione. Si protesta per chiedere la fine della guerra, l’aumento dei salari e più cibo. Nelle settimane successive la repressione dei fascisti e dei tedeschi sarà terribile. Molte le operaie e gli operai arrestati e deportati in Germania, molti non torneranno più a casa.
La notizia è arrivata martedì 23 a delegati della RSU e a sindacati: la Trèves Italia ha intenzione di chiudere lo stabilimento bergamasco di Cazzano Sant’Andrea dove lavorano 40 persone. Resterà aperto, invece, quello di Aprilia, in provincia di Latina. I due siti, attivi nella produzione di tappetini e cappelliere per auto, hanno come cliente principale Stellantis. La prospettiva sembra quindi essere quella di una conclusione dei contratti in somministrazione entro la fine di aprile e una chiusura dello stabilimento di Cazzano a fine di luglio 2024.
L’assemblea dei lavoratori di Cazzano, riunita in sessione straordinaria, ha votato all’unanimità l’apertura dello stato di agitazione con la proclamazione di un primo pacchetto di scioperi che inizieranno con le intere giornate di mercoledì 24 e venerdì 26 aprile. Tutti i lavoratori saranno presenti anche alla manifestazione del 1° maggio a Bergamo.
Ha registrato punte di grande partecipazione in provincia di Bergamo la mobilitazione di ieri indetta da CGIL e UIL a livello nazionale. L’adesione allo sciopero generale è stata diversificata a seconda dei settori produttivi, ma ha visto picchi e casi di produzione ferma, come accaduto in Tenaris Dalmine e in Same, dove la percentuale di astensione dal lavoro tra gli operai è stata rispettivamente dell’80% e dell’85% (monitoraggio al primo turno). Macchinari fermi anche alla Regal Beloit e alla Bianchi Vending.
Di nuovo mobilitati, di nuovo in piazza: dopo lo sciopero nazionale dell’11 aprile che ha fermato la produzione anche in diverse grandi aziende del territorio provinciale e dopo il presidio con oltre 300 persone di fronte alla Prefettura di via Tasso, la CGIL di Bergamo porterà a Roma una propria delegazione di 150 tra lavoratori e sindacalisti per partecipare alla manifestazione di piazza “Adesso Basta!” di CGIL e UIL.
“Abbiamo firmato un contratto di lavoro, non di morte”: è uno dei cartelli comparsi tra la folla degli oltre 300 lavoratori e sindacalisti riuniti nel pomeriggio di giovedì 11 aprile in via Tasso a Bergamo, di fronte alla Prefettura, per partecipare a un presidio nel giorno dello sciopero generale. Proprio mentre era in corso la manifestazione, è avvenuto un nuovo infortunio mortale: nel primo pomeriggio un operaio albanese di 57 anni residente in provincia di Bergamo, a Martinengo, è rimasto ucciso, pare per un crollo o un cedimento in uno scavo edile a Piacenza.
Tra poche settimane 164 Comuni bergamaschi su 243 saranno impegnati in una nuova tornata elettorale per rinnovare le proprie amministrazioni. In vista di questa delicata fase, allo SPI-CGIL è parso doveroso e utile tornare ad analizzare la composizione demografica del territorio provinciale per come si è sviluppata negli ultimi anni, per cercare di rintracciare i nuovi bisogni che, almeno in parte, ne derivano.
Alla vigilia dello sciopero generale nazionale proclamato da CGIL e UIL, i sindacati provinciali tornano a chiamare a raccolta i lavoratori di tutti i settori privati per il presidio organizzato per domani, 11 aprile, dalle 14.30 di fronte alla Prefettura in via Tasso a Bergamo. Al centro della protesta c’è innanzitutto la rivendicazione di misure efficaci in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in ore di rinnovato sconforto e di rabbia dopo l’esplosione nella centrale idroelettrica Enel del lago di Suviana sull'Appennino bolognese, dove si contano altri morti e altri feriti. Con la protesta di domani si chiederà anche una riforma per un fisco equo e norme per un lavoro di qualità e stabile.
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