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Vigilanza Privata a Bergamo: proclamato lo stato di agitazione. Presidio all’aeroporto di Orio al Serio il 1° agosto

Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL di Bergamo comunicano l’apertura dello stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nel settore della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza a Bergamo e provincia.

Dopo un primo avvio nel 2024 e la presentazione, nel maggio 2025, di una piattaforma rivista per il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale (CIP) — fermo al 2009 — le associazioni datoriali hanno dichiarato la propria indisponibilità a sedersi al tavolo negoziale. Una decisione che consideriamo strumentale e irresponsabile, finalizzata a rinviare ancora il riconoscimento dei diritti e delle specificità dei lavoratori del settore sul nostro territorio.

Non è più il tempo dell’attesa. Dopo un percorso nazionale complesso per il rinnovo del CCNL — segnato persino dall’intervento della magistratura — è inaccettabile che anche il contratto integrativo provinciale venga ostacolato. Il settore non può più essere ignorato, i lavoratori e le lavoratrici non possono più aspettare.

Nel contesto bergamasco, dove la domanda di sicurezza è crescente, queste lavoratrici e questi lavoratori sono impegnati ogni giorno in ospedali, aeroporti, stazioni ferroviarie, hub logistici, supermercati e banche, con mansioni delicate come il trasporto valori ed il pattugliamento, spesso in condizioni difficili, con elevate responsabilità e competenze specifiche, ma senza un adeguato riconoscimento economico e normativo.

Il settore della Vigilanza e Sicurezza Privata sta attraversando un profondo malessere. Le condizioni di lavoro sono sempre più insostenibili: turni notturni e festivi, rotazioni continue, retribuzioni basse e scarsa stabilità. I ritmi sono spesso usuranti, i rischi elevati, ma mancano strumenti e tutele al passo con l’evoluzione del settore. Chi lascia il comparto lo fa perché non lo ritiene più sostenibile. Le aziende lamentano difficoltà nel trovare personale qualificato, ma si rifiutano di affrontare la vera questione: condizioni e salari inadeguati.

Eppure, si tratta di un comparto strategico, la cui importanza si è rafforzata durante l’emergenza sanitaria, quando si è fatto carico di funzioni che il sistema pubblico non era più in grado di svolgere. Senza queste professionalità nessun ospedale, aeroporto, stazione o grande evento potrebbe funzionare con i livelli attuali di sicurezza. Eppure, chi garantisce la sicurezza degli altri resta senza sicurezza contrattuale. È un paradosso che non possiamo più accettare.

Il silenzio delle controparti non fa che aggravare il disagio del settore. Chiediamo a Prefettura, Comune, Provincia e Regione di attivarsi con urgenza. La sicurezza privata non è un affare tra privati, ma una questione pubblica, che riguarda la qualità del lavoro e dei servizi erogati alla collettività.

Il Contratto Integrativo Provinciale rappresenta uno strumento essenziale per contrastare la frammentazione del settore, offrendo un quadro contrattuale più equo e omogeneo, capace di rafforzare le tutele normative e salariali per tutte le lavoratrici e i lavoratori. La piattaforma presentata alle associazioni datoriali interviene su temi cruciali: l’inclusione dei servizi di sicurezza attualmente esclusi dal CIP, il diritto alla formazione continua, la valorizzazione delle competenze, la pari opportunità, una migliore organizzazione del lavoro, premialità e miglioramenti economici e normativi.

Le stesse associazioni datoriali che denunciano la difficoltà nel trattenere il personale sembrano ignorare l’unica soluzione reale: la qualità si paga, la professionalità si valorizza.

Per queste ragioni, Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL di Bergamo indicono un presidio di protesta per venerdì 1° agosto 2025, dalle ore 11.00, presso l’Aeroporto di Orio al Serio (zona esterna dell’aerostazione) per chiedere l’apertura del tavolo di confronto e il rinnovo immediato del contratto integrativo provinciale.

Invitiamo tutte le lavoratrici, i lavoratori e la cittadinanza solidale a partecipare. Chi garantisce la sicurezza di tutti, oggi ha bisogno della nostra. La dignità e la tutela del lavoro non possono più aspettare.

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