SLC CGIL Bergamo e Val Camonica-Sebino: “Intervento urgente per garantire sicurezza e dignità a lavoratori e cittadini”
Le verifiche svolte e le segnalazioni arrivate dai lavoratori confermano una situazione che non può più essere ignorata: il Centro di Recapito di Poste Italiane a Lovere si trova in condizioni strutturali inadeguate e insicure, incompatibili con il ruolo pubblico che dovrebbe svolgere e con il rispetto dovuto a chi vi lavora ogni giorno.
Gli spazi riservati ai portalettere sono insufficienti: troppo stretti, non permettono un’organizzazione ordinata del lavoro e non rispettano i requisiti minimi di sicurezza.
Anche la gestione dei mezzi aziendali presenta criticità rilevanti. Il piazzale destinato alla flotta è inadeguato: i veicoli devono essere parcheggiati l’uno contro l’altro, con difficoltà nelle manovre e limitazioni alle uscite. A causa della mancanza di spazi interni, molti mezzi sono costretti a sostare all’esterno, esposti a vandalismi e a tensioni con i cittadini per l’occupazione dei parcheggi pubblici. Ogni mattina, inoltre, il furgone proveniente da Bergamo con corrispondenza e pacchi deve fermarsi in divieto di sosta, intralciando la viabilità e mettendo a rischio gli operatori durante lo scarico.
Ancora più grave è la situazione di un’uscita di sicurezza bloccata da staffe metalliche che ne impediscono l’apertura. Nonostante la segnalazione all’ATS, il problema resta irrisolto, con conseguenze potenzialmente pericolose in caso di evacuazione.
All’interno della struttura, una porta con vetro rotto dallo scorso agosto continua a creare disagi termici e condizioni ambientali non adeguate, aggravate dall’arrivo della stagione fredda. Anche qui, oltre al disagio, si aggiunge un problema di sicurezza.
Questa situazione si inserisce in un contesto di riduzione delle zone di recapito in provincia di Bergamo. Ai lavoratori viene chiesto di garantire lo stesso servizio con meno risorse, con inevitabili ricadute anche sulla qualità del servizio ai cittadini.
SLC CGIL Bergamo e SLC CGIL Val Camonica-Sebino denunciano pubblicamente queste condizioni e chiedono a Poste Italiane un intervento immediato e strutturale. Non è accettabile che un’azienda con utili milionari scarichi i costi sul lavoro e sui territori, sacrificando sicurezza, dignità e qualità del servizio pubblico.