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OP Oasi, firmato l’accordo: più tutele, stabilizzazioni e ripresa del confronto

Dopo settimane di mobilitazione e una giornata di sciopero molto partecipata, è stato firmato l’accordo tra le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento OP Oasi di San Paolo d’Argon e la direzione aziendale. L’intesa, sottoscritta alla presenza delle RSU e delle organizzazioni sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL, Nidil CGIL e Felsa CISL di Bergamo, introduce miglioramenti concreti su più fronti: un aumento del 20% del premio di risultato rispetto al precedente accordo, l’adeguamento dei buoni pasto, un’indennità settimanale legata al futuro turno notturno, l’assunzione diretta di dieci lavoratori somministrati (cinque da settembre 2025 e altri cinque entro giugno 2026) e la trasformazione da part time a full time per trenta lavoratori somministrati attualmente in servizio.

Le parti hanno inoltre convenuto di riaprire il confronto sul contratto integrativo aziendale e di monitorare con cadenza regolare l’andamento del mercato di riferimento.

L’accordo arriva a pochi giorni dallo sciopero del 16 giugno, che aveva registrato un’adesione tra il 70% e l’80%, con camion usciti semivuoti nonostante i tentativi aziendali di compensare con ore di straordinario. Un segnale forte, che ha contribuito a sbloccare una trattativa ferma da mesi e a riportare al centro il confronto sindacale.

«Dopo mesi complessi – dichiarano Nicholas Pezzè (Filcams CGIL) e Guido Fratta (Fisascat CISL) – è stato raggiunto un risultato importante. Questo accordo è frutto della determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori, della loro partecipazione e della mobilitazione messa in campo. Abbiamo ottenuto risposte su premi, buoni pasto, stabilizzazioni, orari e ripresa del dialogo. Ora si apre una nuova fase, nella quale sarà fondamentale vigilare sul rispetto degli impegni e continuare a costruire tutele durature.»

Soddisfazione anche da parte di Nidil CGIL e Felsa CISL, che con Francesco Chiesa e Alessia Cozzi sottolineano: «Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto, nonostante resti in sospeso la questione del riconoscimento della professionalità dei lavoratori somministrati, e quindi del corretto inquadramento. Siamo però riusciti a ottenere un’apertura da parte dell’agenzia per continuare questo confronto. Anche in questa lotta il contributo dei lavoratori somministrati è stato significativo, perché hanno partecipato a tutte le iniziative di mobilitazione, sciopero incluso, nonostante la fragilità della loro posizione».

Lo stabilimento OP Oasi di San Paolo d’Argon, specializzato nella lavorazione e confezionamento di prodotti della IV gamma a marchio Bonduelle, occupa circa 110 dipendenti e, nei periodi di picco, fino a un centinaio di lavoratori somministrati.

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