Oggi è la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Un fenomeno che riguarda anche l’Italia: secondo le stime, sono 336 mila i minorenni tra i 7 e i 15 anni coinvolti in forme di lavoro continuative, saltuarie o occasionali, con conseguenze gravi sulla scuola e sulla crescita dei ragazzi.
Nei mesi scorsi la CGIL di Bergamo ha promosso un progetto educativo nelle scuole primarie, attraverso la Biblioteca “Di Vittorio” CGIL e la rete bibliotecaria della Val Seriana. Tra gennaio e maggio sono state coinvolte 20 classi in 12 territori della provincia, per un totale di circa 250 bambine e bambini.
I laboratori hanno affrontato due temi: il rapporto tra lavoro e stereotipi di genere e il lavoro minorile, ieri e oggi. Attraverso incontri, testimonianze e letture illustrate, i bambini hanno conosciuto la storia dei diritti dell’infanzia e riflettuto sull’importanza di tutelare i più piccoli da ogni forma di sfruttamento. Il percorso è stato anche l’occasione per riscoprire, attraverso i racconti e le immagini, i lavori tradizionali delle valli bergamasche che, nei decenni successivi, hanno posto le basi per lo sviluppo dell’industria tessile del territorio.
«Abbiamo voluto offrire un’occasione di educazione civica concreta, per aiutare i più piccoli a riconoscere i diritti conquistati e quelli ancora da difendere», spiega Mara D’Arcangelo, responsabile della Biblioteca “Di Vittorio” CGIL. «Ancora oggi il lavoro minorile resta spesso sommerso: nella fascia 14-15 anni 1 ragazzo su 5 ha già lavorato, e 1 su 3 ha svolto attività potenzialmente dannose o pericolose. La prevenzione passa anche dalla scuola».
Fonte dei dati sul lavoro minorile in Italia: Save the children