Sono stati pubblicati i nuovi dati INAIL aggiornati a ottobre 2025 e il quadro bergamasco mostra un andamento che non può lasciare indifferenti.
Nei primi dieci mesi dell’anno le denunce di infortunio in provincia sono state 10.509, in leggero calo rispetto alle 10.748 dello stesso periodo 2024. Crescono però gli infortuni con esito mortale: 20 da gennaio a ottobre, contro i 16 dell’anno passato.
Accanto ai dati INAIL, ci sono anche gli incidenti avvenuti nelle ultime settimane e non ancora inclusi nelle rilevazioni ufficiali. L’ultimo è quello di Mohssine Ghouati, 27 anni, morto il 3 dicembre alla Montello mentre era impegnato in un intervento di manutenzione.
Un elemento rilevante che emerge dai dati regionali riguarda le fasce d’età più esposte. Nei primi dieci mesi del 2025, in Lombardia, il 44% delle vittime sul lavoro ha più di 55 anni (56 casi su 128).
E proprio in questa fascia ricade anche l’incidente avvenuto il 19 novembre a Ghisalba, dove un operaio di 65 anni è stato travolto da un cavalletto metallico da 500 chili, perdendo la vita durante le operazioni di scarico.
“Il calo degli infortuni complessivi non può farci abbassare la guardia — dichiara Angelo Chiari, responsabile sicurezza della CGIL di Bergamo —. Aumentano gli incidenti mortali, e gli ultimi casi lo dimostrano in modo drammatico. Serve un impegno costante: più prevenzione, più controlli, più ispettori e una formazione reale che metta davvero al centro la sicurezza delle persone”.
“Di lavoro ci si continua a fare male, ad ammalarsi, a morire. Non è normale. E non dobbiamo abituarci a considerarlo tale”.