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Comune di Bergamo esternalizza il nido di Valtesse. I sindacati: “Rischio di peggioramento della qualità educativa e delle condizioni di lavoro”

Vogliamo esprimere il nostro rammarico e disappunto per le scelte che l’Amministrazione comunale sta portando avanti nella gestione dei servizi per l’infanzia del Comune di Bergamo. In particolare, ci colpisce negativamente la decisione di esternalizzare, a partire dal prossimo settembre, la gestione del nido di Valtesse.

Attraverso la mancata previsione di nuove assunzioni di personale educativo nel piano del fabbisogno del Comune — segnalata da tempo dalle RSU e dalle organizzazioni sindacali — si è di fatto esclusa la possibilità di una gestione diretta.

Parliamo di una struttura storicamente comunale, chiusa due anni fa per essere ristrutturata grazie a fondi del PNRR. Il personale educativo in servizio è stato allora ricollocato temporaneamente in altri nidi, con l’idea — mai smentita — che, a lavori ultimati, sarebbe rientrato nella sede originaria. Oggi si scopre che così non sarà, e che quella che era stata presentata come una sistemazione provvisoria è diventata definitiva, senza alcuna discussione.

I dubbi si moltiplicano se si considera che la riapertura del nido era prevista da tempo nel piano lavori dell’Amministrazione. Non si comprende, dunque, perché non sia stata programmata per tempo anche l’assunzione del personale necessario.

L’affidamento in appalto di un servizio tanto delicato ci lascia fortemente perplessi, sia per le minori possibilità di controllo sulla qualità, sia per la distanza che si crea tra il soggetto gestore e la comunità. Ma soprattutto non possiamo ignorare il fatto che, a parità di mansione, il personale delle cooperative sociali è inquadrato con un contratto nazionale significativamente più povero rispetto a quello degli enti locali, sia sotto il profilo economico che normativo.

Applicare logiche esclusivamente economiche a un ambito così sensibile come quello dei servizi all’infanzia ci sembra miope e pericoloso. I nidi comunali di Bergamo hanno rappresentato per decenni un modello di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, indipendentemente dall’orientamento politico delle amministrazioni che si sono succedute. Delegazioni straniere vengono ancora oggi a studiarne l’organizzazione e la qualità.

Il percorso educativo e di crescita dei bambini e delle bambine riguarda non solo il loro presente, ma il futuro stesso della nostra comunità. Per questo siamo convinti che la gestione diretta e pubblica sia la via più sicura per garantire standard elevati e servizi all’altezza.

Auspichiamo che questa decisione venga rivista e che, in vista dell’ampliamento dell’offerta con l’apertura di nuovi nidi, si pianifichi per tempo l’assunzione di personale educativo tramite concorso, evitando nuove esternalizzazioni.

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