LAVORO

Bonus Giorgetti: un aumento in busta paga per chi sceglie di rimandare la pensione. Conviene davvero?

Si tratta di un aumento in busta paga per chi sceglie di rimandare la pensione, con il rischio però di arrivare all’assegno con meno contributi. A Bergamo i potenziali interessati sono oltre 5mila, ma le richieste presentate finora restano poche.

Il meccanismo è semplice: chi raggiunge entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per la pensione anticipata – 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne – può decidere di restare al lavoro e ricevere direttamente in busta paga i contributi previdenziali. In pratica, invece di essere versati all’INPS, finiscono nelle tasche del lavoratore. Il valore è pari a circa il 9,19% dello stipendio lordo, esentasse: non un premio extra, dunque, ma una diversa destinazione dei contributi.

Il bonus resterà in vigore fino a fine 2025. È già partito ad agosto per i fondi speciali, da settembre per i dipendenti privati e da ottobre-novembre arriverà anche ai pubblici. A livello nazionale, nei primi due mesi sono state presentate circa 7mila domande, mentre sul territorio bergamasco, nonostante la platea di oltre 5mila potenziali beneficiari, le adesioni restano limitate.

Secondo Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo, chi sceglie questa strada lo fa per rimandare la pensione di pochi mesi, magari per un passaggio di consegne o per avviare l’assegno a inizio anno: «Non è una vera scelta di restare al lavoro più a lungo» osserva. E aggiunge: «Il governo, e in particolare la Lega, aveva promesso di superare la Fornero. In realtà con questo provvedimento sta spingendo a lavorare più a lungo. Le persone invece restano ancora qualche mese e poi, giustamente, vanno in pensione».

Il bonus Giorgetti si configura quindi come una decisione individuale: da una parte offre un piccolo vantaggio economico a breve termine, dall’altra comporta il rischio di arrivare alla pensione con meno contributi. Per chiarire dubbi e valutare bene pro e contro è possibile rivolgersi all’INCA CGIL Bergamo, che fornisce assistenza per capire cosa conviene davvero.

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