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3V Sigma: dopo lo sciopero, incontro con l’azienda. Restano forti le preoccupazioni per 70 esuberi

Dopo lo sciopero di ieri – che ha registrato un’adesione vicina all’80% tra i lavoratori dei siti di Grassobbio e Mozzo – FILCTEM CGIL, FEMCA CISL ed RSU hanno incontrato l’azienda per un aggiornamento sul percorso in corso.

Durante il confronto è stata avviata la consultazione prevista per la procedura di affitto di un ramo d’azienda, su cui le Organizzazioni Sindacali hanno espresso note critiche a verbale, evidenziando l’incertezza sugli effetti occupazionali e sulla struttura stessa dell’azienda.

L’operazione, secondo quanto illustrato dall’azienda, riguarderebbe una parte dell’area commerciale e una parte del magazzino (17 addetti), oltre all’attività di Porto Marghera (14 addetti). Le società interessate – 3V Sigma USA e 3V Sigma Europe – fanno entrambe riferimento alla famiglia Seccomandi.

«La preoccupazione è forte: questa procedura non garantisce la tutela dei lavoratori e non garantisce che i 70 esuberi verranno realmente evitati», dichiarano Giuseppe Errico (FILCTEM CGIL) e Daniele Vedovati (FEMCA CISL).

«Serve un piano trasparente, che dia continuità produttiva ai siti bergamaschi e che non scarichi sulle persone gli errori di gestione accumulati negli anni.»

Sui siti bergamaschi è in vigore un contratto di solidarietà con riduzione dell’orario fino all’80%, per l’impianto di Mozzo l’azienda ha ipotizzato una possibile vendita – non verso soggetti industriali – aumentando le incertezze sul futuro dello stabilimento. Non ci sono garanzie nemmeno sul sito di Grassobbio dove restano molte criticità rispetto alla continuità lavorativa.

«Il territorio non può permettersi di perdere né posti di lavoro né competenze: ci aspettiamo che l’azienda e tutti i soggetti coinvolti nella composizione negoziata agiscano con responsabilità», proseguono Errico e Vedovati.

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