Una sentenza importante per migliaia di risparmiatori: il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha respinto il ricorso di Poste Italiane S.p.A. e confermato la maxi-sanzione da 1,4 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Al centro della vicenda ci sono i Buoni Fruttiferi Postali. Per anni, molti cittadini hanno creduto, leggendo diciture come “Capitale investito sempre rimborsabile”, che i loro risparmi fossero al sicuro e potessero essere riscossi in qualsiasi momento. In realtà, i buoni hanno un termine di prescrizione di dieci anni: trascorso quel periodo, il capitale e gli interessi non possono più essere ritirati. Poste, però, non lo ha spiegato chiaramente né ha avvisato i risparmiatori quando la scadenza si avvicinava.
Risultato: oltre 700 mila buoni caduti in prescrizione tra il 2018 e il 2022, per un valore di circa 225 milioni di euro persi dai cittadini e confluiti nel Fondo per le vittime di frodi finanziarie.
Federconsumatori Bergamo, intervenuta nel giudizio a fianco di un proprio associato, accoglie con soddisfazione la decisione del TAR, che segna un punto di svolta contro pratiche informative ingannevoli e omissioni che hanno bruciato i risparmi di tanti cittadini.
I principi affermati dal TAR
Il TAR Lazio ha confermato integralmente le valutazioni dell’Antitrust. Nella sentenza si stabilisce che Poste Italiane, nell’attività di collocamento e gestione dei buoni, agisce a tutti gli effetti come un “professionista” ai sensi del Codice del Consumo, e quindi è tenuta a rispettare precisi obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza informativa. Il Tribunale ha anche chiarito che il rispetto delle sole regole di settore non basta: il Codice del Consumo si applica pienamente e impone ulteriori doveri di correttezza e buona fede verso i cittadini. In questo quadro, la condotta di Poste è stata giudicata scorretta, perché le informazioni fornite erano ambigue e incomplete, tali da non permettere ai risparmiatori di compiere scelte consapevoli sui propri investimenti.
Le dichiarazioni di Federconsumatori Bergamo
Il Presidente Christian Perria sottolinea: “Questa sentenza è una pietra miliare nella tutela dei consumatori. Il TAR ha ribadito che trasparenza e correttezza non sono optional, ma un dovere inderogabile, soprattutto per un operatore che gode della fiducia di milioni di italiani. Per anni abbiamo denunciato i danni subiti dai risparmiatori a causa di informazioni incomplete e fuorvianti. Oggi la giustizia ci dà ragione, anche grazie alla determinazione del nostro associato che ha voluto portato avanti questa battaglia di principio”.
Questa pronuncia non solo conferma la legittimità dell’operato dell’AGCM, ma rafforza la posizione di tutti i risparmiatori penalizzati dalla prescrizione dei buoni. Si aprono ora prospettive più solide per azioni risarcitorie individuali volte a recuperare capitale e interessi. Federconsumatori Bergamo invita i cittadini che si trovino in questa situazione a rivolgersi ai propri sportelli per ricevere assistenza e valutare le iniziative legali da intraprendere.