Basta morti sul lavoro, il 22 ottobre manifestazione a Roma. 52 mila imprese sul territorio (con posizione assicurativa), ma solo 53 addetti in ATS per la sorveglianza

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È in corso in questi giorni in tutt’Italia una mobilitazione con cui i sindacati confederali tornano a rivendicare più sicurezza sul lavoro. Una grande manifestazione è attesa a Roma per sabato 22 ottobre, dalle ore 10, in piazza Santi Apostoli. Sul palco si alterneranno le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, e prenderanno poi la parola i segretari generali di CGIL, CISL, UIL Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri.

Anche da Bergamo partirà una delegazione per partecipare all’iniziativa. Nella nostra provincia, ogni giorno, si contano 38 denunce di infortunio e, in media, più di un infortunio mortale al mese. Lo scorso settembre, se ne sono verificati due.
“Non sono solo numeri, ma vite di persone reali, in carne e ossa, che finiscono drammaticamente. Le dinamiche degli ultimi due infortuni mortali lasciano il mondo del lavoro bergamasco incredulo per l’accaduto” hanno dichiarato Angelo Chiari della CGIL, Danilo Mazzola della CISL e Daniele D'Elia della UIL provinciali. “Gli ultimi due casi vanno a sommarsi ai 10 certificati da Inail da inizio anno e fino ad agosto. Complessivamente in tutto il 2021 erano stati 13”.

A questi si aggiungono gli 8.897 infortuni sul lavoro più o meno gravi denunciati da gennaio ad agosto: il dato fa segnare un aumento del 22% rispetto alle stesso periodo del 2021. Aumentano anche le malattie professionali: +17,4% rispetto all’anno precedente.

“C’è poi l’annoso problema dei controlli: sul territorio si contano oltre 52 mila imprese (quelle con posizione assicurativa aperta) ma il servizio di ATS Bergamo con compiti di sorveglianza e prevenzione ha solo 53 addetti (compresi gli impiegati amministrativi)” proseguono i sindacalisti. “Nel 2021 l’attività di sorveglianza ha coinvolto solo 2.617 aziende, cioè il 5% del totale. Si utilizzino le risorse che Inal ogni anno risparmia (circa 1,5 miliardi). Su questo punto Governo, sindacati e imprese devono trovarsi dalla stessa parte, per dar vita a una nuova strategia nazionale che punti ad azzerare i morti”.

Tra le priorità delle sigle sindacali ci sono il rafforzamento dell’esercito di ispettori e medici del lavoro, il miglioramento del coordinamento tra livelli chiamati al controllo, l’istituzione di una patente a punti per qualificare le imprese e legare il “rating” all’accesso ai bandi per gli appalti pubblici.
Inoltre, per CGIL CISL UIL, va programmato un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici delle scuole superiori.

Manif22ott sicurezza social

 

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