Il tempo è scaduto: questa settimana si è chiuso il periodo utile alla presentazione delle domande per entrare nelle graduatorie provinciali delle supplenze per il personale docente della scuola (Gps, scadenza prorogata al 24 giugno), ma anche per le graduatorie del personale Ata amministrativo, tecnico e ausiliario di terza fascia per le supplenze brevi (scadenza il 28 giugno).
Negli uffici della FLC-CGIL di Bergamo sono arrivate numerose richieste, “sicuramente molte più dell’effettiva offerta, in particolare per il personale Ata”, ha spiegato Claudia De Pascale della segreteria provinciale del sindacato scuola CGIL. “Complessivamente, si sono rivolti a noi circa 1.100 lavoratori, 600 docenti e 500 tra impiegati amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici”.
Questi ultimi, che compongono il cosiddetto personale Ata appartenente alla terza fascia, si candidano così a coprire le supplenze brevi per far fronte alle possibili assenze del personale. L’apertura di questa graduatoria avviene ogni tre anni.
“Titolo necessario per presentare domanda era il diploma (per i collaboratori scolastici anche solo un diploma triennale). Ma abbiamo assistito anche a candidature di persone con una laurea, persino per svolgere le mansioni di quelli che, in passato, si chiamavano ‘bidelli’” prosegue la sindacalista. “La percezione è che quest’anno si siano presentate, almeno nei nostri uffici, più donne disoccupate rispetto alla tornata precedente. Più persone ci hanno riferito che la loro ditta aveva chiuso, o che comunque avevano perduto il posto. C’è fame di lavoro, insomma, così in molti provano ad entrare nel mondo della scuola. Ma attenzione, fare ingresso in queste graduatorie non garantisce di ottenere una immediata occupazione. Le possibilità che la domanda si trasformi per tutti in un vero e proprio posto di lavoro sono limitate”.
Per quanto riguarda le graduatorie provinciali delle supplenze per il personale docente (Gps), aperte ogni due anni, chi vi accede può aspirare a incarichi a tempo determinato fino al 30 giugno o fino al 31 agosto, assegnati dall’Ufficio Scolastico Territoriale.
“Anche in questo caso, il numero di aspiranti ci è parso aumentato, con ogni probabilità anche perché non è più necessario il possesso dei 24 CFU, i crediti formativi universitari che erano obbligatori per l’accesso in passato” aggiunge De Pascale. “Si poteva presentare domanda semplicemente con una laurea che desse accesso a una classe di concorso”.
Il ministero dell’Istruzione (nonostante le richieste delle parti sindacali) aveva deciso di aprire l’invio delle domande nello medesimo periodo, quindi per diversi giorni si è dovuta affrontare la sovrapposizione delle due istanze. “Per questo abbiamo dovuto garantire, in un solo mese, assistenza a oltre un migliaio di persone, che sono comunque solo una frazione di chi ha inoltrato domanda, visto che era possibile farlo anche autonomamente online e presso altri sindacati”, conclude la sindacalista.