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Sanità privata in stato di agitazione. A Bergamo 3.000 lavoratori in attesa del rinnovo del contratto Aiop-Aris

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Per i lavoratori della sanità privata è tempo di mobilitarsi: a livello nazionale è partito uno stato di agitazione con blocco degli straordinari per riavviare la trattativa sul Contratto Aiop-Aris. Per il rinnovo precedente si era dovuto aspettare ben quattordici anni. La nuova attesa si prolunga già da quattro, cioè dal 2020, quando con grande ritardo questo contratto era stato siglato (già scaduto) per coprire il triennio economico 2016-2018.

In provincia di Bergamo sono invitati ad aderire alla protesta i circa 3.000 lavoratori sanitari delle strutture presenti sul territorio: Habilita (Poliambulatorio San Marco di Bergamo, Istituto di Neuro-riabilitazione di Zingonia, Ospedale Faccanoni di Sarnico), Humanitas (Clinica Gavazzeni e Clinica Castelli di Bergamo), Gruppo San Donato (Istituti Ospedalieri Bergamaschi: Policlinico San Marco di Zingonia e Policlinico di Ponte San Pietro), Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme, poi la Casa di Cura Palazzolo (Istituto delle Suore delle Poverelle), la Clinica San Francesco (Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto), le tre sedi NephroCare di Seriate, Gazzaniga e Trescore, e le tre di Ferb a Trescore, Gazzaniga e Calcinate.

“Da oltre quattro anni i lavoratori attendono un rinnovo ancora più necessario alla luce dell’inflazione elevata che continua a erodere salari e potere di acquisto” ha commentato Andrea Bettinelli della FP-CGIL di Bergamo. “Il rinnovo è vitale anche per valorizzare adeguatamente le professionalità di un settore che soffre cronicamente di una carenza di personale per la scarsa attrattività delle professioni sanitarie. Eppure, insieme ai colleghi del comparto pubblico, i lavoratori della sanità privata si fanno garanti della cura e della salute della popolazione, in un regime di accreditamento da parte delle regioni che li porta ad erogare le prestazioni anche per il Servizio Sanitario Nazionale”.

“Dal momento del precedente rinnovo si è anche vissuta la seconda parte dell’emergenza Covid, durante la quale il personale ha continuato a dimostrare abnegazione e sacrificio, che però non hanno trovato il giusto riconoscimento in termini economici né di condizioni di lavoro” prosegue il sindacalista. “A fronte di enormi utili che alcuni gruppi della sanità privata stanno avendo anche sul territorio bergamasco, è più che ragionevole che i lavoratori chiedano un segnale in termini di salario. Storicamente, poi, la firma del contratto della sanità privata segue a stretto giro quella della sanità pubblica. È stato così anche per il triennio del 2016-2018, ma non più successivamente. La nostra richiesta di arrivare a un rinnovo è tra l’altro suffragata dalla recente apertura delle negoziazioni per la vigenza 2022-24 del contratto del comparto della sanità pubblica”.

Le sigle FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL, che unitariamente hanno aperto lo stato di agitazione, invitano alla sospensione degli straordinari e dei rientri volontari in servizio con salto dei giorni di riposo, “strumenti che quotidianamente vengono richiesti ai lavoratori in maniera importante, proprio a fronte delle carenze di organico” conclude Bettinelli.

Nelle prossime settimane saranno decise iniziative nazionali di protesta, tra le quali non si esclude lo sciopero.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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