Protesta dei poliziotti il 12 luglio davanti alla Prefettura di Bergamo: "Siamo senza risorse e senza organici, per il Governo i nostri sacrifici valgono 24 euro lordi al mese, meno di mezzo caffè al giorno".
“Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato annunciano una mobilitazione per la giornata del 12 luglio prossimo davanti alla Prefettura di Bergamo. Denunciamo il dramma di un comparto sicurezza sempre più abbandonato a se stesso: nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, come dimostra la carenza di poliziotti nella nostra Provincia, in particolare della Polizia di Frontiera presso l’aeroporto di Orio al Serio, stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017), nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall'inizio dell'anno". La stessa iniziativa verrà attuata dal Sindacato di Polizia SILPCGIL davanti a tutte Prefetture d’Italia.
"Attueremo un presidio e una mobilitazione davanti alla nostra Prefettura - spiega il Segretario Provinciale Generale del Silp CGIL, Brega Giovanni - si terranno contestualmente in tutta Italia analoghe iniziative perché la protesta è nazionale. Proprio tramite chi rappresenta il Governo sul territorio, cioè la Prefettura, intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi. Attueremo un volantinaggio per cercare di spiegare ai cittadini che i nostri problemi, la mancanza di risorse e di assunzioni, incidono direttamente sulla sicurezza delle persone e sul vissuto quotidiano".
"Le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio - prosegue l'esponente del sindacato di polizia - e con una carenza di organico complessiva di 10mila unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell'ordine. A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell'organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo".
"L'unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio - conclude la nota del Silp CGIL - è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l'8 per cento si tratta di una vergogna e di una offesa per tutta la categoria. Quella del 12 luglio rappresenta solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo una inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza di questo Paese".