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Rider, il volantinaggio di NIDIL-CGIL a Bergamo alla vigilia della mobilitazione nazionale di venerdì 14 luglio

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Tra pedalate nelle ore più torride e lunghe attese fuori dai ristoranti e dai fast food, dura è la vita dei rider anche a Bergamo. In vista della mobilitazione nazionale del 14 luglio, il giorno precedente, giovedì 13, si è tenuto un volantinaggio informativo di NIDIL-CGIL fra i fattorini che in sella alla bici consegnano i pasti in città.

“I lavoratori ci hanno raccontato di come, in questo periodo caldissimo, si lavori poco, soprattutto per il turno della cena, probabilmente perché la gente esce per passare qualche ora fuori e non ordina cibo da consumare a casa” riferiscono Massimiliano Regazzoni, Nicola Rodeschini e Ayman Bourrai di NIDIL-CGIL provinciale, dopo aver dialogato con i rider incontrati in via Sant’Alessandro, Piazza Pontida, via Tiraboschi, viale Papa Giovanni XXIII e nel piazzale della stazione (foto). “I ciclofattorini percepiscono così, ancora più chiaramente, quanto bassi siano i loro compensi per un’attività lavorativa che impegna, di solito, sette giorni su sette e che si articola su molte ore della giornata. Insomma, i rider si lamentano di guadagnare poco e di perdere troppo tempo fermi ad aspettare l’arrivo degli ordini, tutto tempo non retribuito, con la sola eccezione dei lavoratori della piattaforma Just Eat, gli unici a poter contare su un Contratto Collettivo nazionale di lavoro”.

Il volantinaggio è stato organizzato alla vigilia della giornata che vedrà iniziative di protesta in tutta Italia nella vertenza che riguarda in particolare le lavoratrici e i lavoratori di Uber Eats, piattaforma operativa anche a Bergamo (con pochissimi addetti). A metà giugno la società aveva comunicato la cessazione delle attività di consegna del cibo con la conseguente chiusura di Uber Eats Italia. In tutto il Paese le ricadute di natura occupazionale riguardano oltre 3.900 persone, tra lavoratrici e lavoratori qualificati come dipendenti (49) e chi opera con collaborazioni autonome occasionali e partite IVA (3.840).

Uber Eats, nonostante i formali solleciti provenienti dalla CGIL, si è rifiutata di aprire un tavolo di confronto ai sensi delle procedure sulla delocalizzazione e sui licenziamenti collettivi per il complesso delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nelle attività di tale servizio. È stata dunque adottata una modalità di approccio, secondo NIDIL-CGIL, “lesiva del ruolo istituzionale di rappresentanza degli interessi collettivi. L'obiettivo è la difesa della totalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Uber Eats senza alcuna distinzione. La CGIL sostiene la giornata di mobilitazione promossa dal NIDIL che oltre alla vicenda di Uber Eats ha come obiettivo più ampio la denuncia delle condizioni di lavoro e contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori addetti alla consegna di cibo”, si legge in una nota sindacale nazionale.

NIDIL-CGIL di Bergamo ha iniziato ad occuparsi delle condizioni lavorative dei rider dal lontano 2018, prima con la campagna ‘Deliver your rights’ svolta per le strade della città, poi con l’intervento, insieme ad alcuni rider, in Consiglio Comunale a Bergamo per un confronto proprio sulle loro tutele. Sul tema in quell’occasione era stato discusso un Ordine del Giorno presentato da sedici consiglieri comunali della maggioranza.

L’ultima iniziativa di una lunga serie è quella avviata lo scorso ottobre. È la campagna regionale "Rider in sicurezza", promossa dalla CGIL con NIDIL-CGIL, FILT-CGIL, FILCAMS-CGIL, ma anche con Udu, l’Unione degli Universitari e Federconsumatori. Era simbolicamente cominciata nel giorno dello sciopero proclamato a Firenze in protesta contro la morte di Sebastian Galassi, lo studente-rider di 26 anni che ha perduto la vita durante una consegna.

La campagna ha previsto la distribuzione di cartoline rivendicative che cittadini e consumatori hanno potuto sottoscrivere e riconsegnare al sindacato, che si è impegnato a inviarle a sindaci, autorità regionali e aziende del settore. L’obiettivo è quello di sollecitare un confronto sui temi contrattuali, sulla sicurezza delle strade e su città maggiormente inclusive. A inizio giugno, durante un incontro con NIDIL per promuovere azioni concrete a favore dei ciclofattorini, hanno firmato e dunque appoggiato la campagna anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l'assessore all'Innovazione Giacomo Angeloni.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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