Accade davvero di rado di restare sul marciapiedi a tenere un’assemblea sindacale, senza la possibilità di svolgerla in azienda. Di norma, infatti, i sindacalisti che si occupano di lavoratori di ditte in appalto vengono accolti nei locali delle società committenti. Non è stato così, venerdì 24 marzo, per i dipendenti di Sicuritalia Servizi Fiduciari impegnati nell’attività di portierato nel sito di Amazon a Cividate al Piano. Sono stati lasciati fuori dai cancelli e lì, all’aperto, hanno incontrato i loro sindacalisti a una pensilina del bus (foto).
“In quel polo logistico ci sono circa trenta lavoratori in appalto, di cui una ventina nostri iscritti” hanno spiegato Cristina Guerinoni della segreteria FILCAMS-CGIL di Bergamo e Lorenzo Cortinovis, funzionario di categoria. “Non solo non ci è stato concesso uno spazio per svolgere con loro l’assemblea, ma ci è stato intimato di stare lontano dal perimetro Amazon. Per noi rappresenta un chiaro caso di condotta antisindacale, che ha l’obiettivo di disincentivare la partecipazione dei lavoratori. È un segnale preoccupate, che ci porterà a mantenere un’attenzione continua su quell’appalto e a essere presenti in maniera più efficace possibile”.
L’assemblea, che si è svolta dalle 13 alle 14, era stata convocata per discutere di alcune segnalazioni da parte dei lavoratori, obbligati a svolgere mansioni non in linea con il loro contratto. “Sono assunti per occuparsi del portierato e dei servizi fiduciari, ma finiscono per svolgere i controlli al metal detector, che invece spetterebbero a guardie giurate” proseguono i due sindacalisti. “Era importante, come sempre lo è con i lavoratori degli appalti, spesso dagli stipendi molto bassi e dai diritti meno garantiti, discutere con tranquillità dei problemi sorti, in un luogo idoneo, non per la strada”.
Ricordiamo che il comparto della vigilanza privata, della sorveglianza non armata e dei servizi fiduciari sta vivendo settimane di mobilitazione per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto più di sette anni fa. In Lombardia è in corso uno stato di agitazione che ha già previsto per tutto il mese di febbraio il blocco del lavoro supplementare e straordinario, uno strumento a cui le aziende del settore ricorrono in maniera massiccia. Ieri a Como si è svolto un presidio regionale.
“Senza rinnovo da un periodo così lungo, è evidente come le buste paga di questi lavoratori e lavoratrici siano totalmente inadeguate a garantire una vita dignitosa, per il troppo tempo trascorso dall'ultimo rinnovo e per l'inflazione che ha eroso il potere d’acquisto”, avevano denunciato ieri i sindacati.