Sono state interrotte le trattative con Federlegno per il rinnovo del Contratto nazionale del settore legno-arredo scaduto il 31 dicembre scorso, uno dei più importanti comparti del made in Italy, che impiega in totale circa 200 mila addetti in tutto il Paese.
Lo rendono noto le segreterie nazionali di FENEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL con una nota in cui spiegano: “Abbiamo interrotto il negoziato a causa delle enormi distanze in materia salariale tra noi e la controparte e per l’indisponibilità di quest’ultima a riconfermare il modello contrattuale consolidato dal 2016, che consente di recuperare in maniera più efficace il potere di acquisto per i lavoratori”.
Per questo, le segreterie nazionali di FENEAL, FILCA e FILLEA proclamano per il 21 aprile uno sciopero di 8 ore, con iniziative a livello territoriale. Da lunedì si aprirà uno stato di agitazione “con il blocco immediato degli straordinari e della flessibilità e con assemblee in tutti i luoghi di lavoro per spiegare le motivazioni della rottura della trattativa e preparare lo sciopero di aprile”.
In provincia di Bergamo il comparto occupa circa 4.000. “In un momento favorevole per il settore non comprendiamo questa chiusura di Federlegno sul tema della rivalutazione dell’inflazione, finora sempre contemplata nei contratti precedenti” hanno commentato Luciana Fratus di FILLEA-CGIL, Simone Alloni di FILCA-CISL e Giuseppe Mancin di FENEAL-UIL di Bergamo.