Si è discusso di un ritorno all’uso dei voucher e di lavoro povero in agricoltura, ma anche dell’andamento del comparto food, durante l’VIII congresso della FLAI-CGIL Bergamo, il sindacato dei dipendenti agricoli e del settore alimentare.
I lavori, che si sono tenuti nella sala convegni di Villa Delizia a Mornico al Serio il 19 dicembre, si sono conclusi con la rielezione, all’unanimità, del segretario generale uscente, Simone De Franceschi, 52 anni, che dunque resta a capo della categoria. A lungo delegato FLAI-CGIL in Italcanditi, è diventato funzionario della FLAI-CGIL provinciale, per poi entrare in segreteria e venire eletto la prima volta segretario generale nel giugno del 2021.
Prima e dopo il dibattito con i delegati, sono intervenuti anche Antonio Pucillo della FLAI nazionale, Massimiliano Dolci della segreteria regionale FLAI-CGIL, e Marco Toscano, segretario organizzativo della CGIL di Bergamo.
“La reintroduzione del voucher, scelta del nuovo governo, ricadrà sui lavoratori del mondo dell’agricoltura in futuro, privandoli di quelle tutele, già poche, che avevano. Le associazioni datoriali che hanno spinto e sostenuto questa decisione sono le stesse che si lamentano di non trovare (a me viene da dire, sfruttare), lavoratori nel settore agricolo” ha detto De Franceschi nella sua relazione. “Sono sempre quelle associazioni che a Bergamo, dopo anni di discussione, non vogliono istituire la figura dell’RLST, il Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza territoriale. L’agricoltura è uno dei settori dove esiste più sfruttamento e dove si può trovare più lavoro povero. Solo con i CCNL e i contratti provinciali riusciamo ad avere un argine di legalità, sempre più fragile. Purtroppo in agricoltura abbiamo anche un problema in più, perché è un comparto di addetti che difficilmente incontriamo sui posti di lavoro, nelle serre o nei campi, e che per la maggior parte è composto da stranieri, con la lingua che diventa una barriera. In questo settore, come FLAI abbiamo lottato per avere una legge contro il caporalato. Stiamo istituendo nei territori le reti agricole di qualità, operazione complessa poiché ha l’ambizione di portare al tavolo anche FAI-CISL e UILA-UIL, le controparti aziendali e il Prefetto”.
A proposito dell’industria alimentare, per la quale nel 2023 è previsto l’avvio della discussione sul rinnovo del contratto, De Franceschi ha detto: “In questo settore, abbiamo chiuso accordi di secondo livello soddisfacenti, e dove non siamo riusciti a concluderli, abbiamo comunque la tutela del Contratto nazionale che andrà rinnovato. Le aziende come San Pellegrino certificano un’attività sindacale elettrizzante, viva. In altre realtà, come Finefood, Sigmar Italcanditi stiamo rinnovando i contratti integrativi. Poi c’è Spumador, storicamente intransigente nelle sue posizioni, ma che è stata tra le prime ad attuare il protocollo delle ferie solidali, accordo siglato da Valentino Rottigni (il segretario generale FLAI precedente), ancora prima che rientrasse nell’ultimo CCNL. C’è poi Parmalat, dove all’ultimo rinnovo abbiamo portato una ventata di novità ed entusiasmo con due nuovi delegati, alla prima esperienza dal punto di vista sindacale, ma carichi di quella voglia di fare che da sempre contraddistingue la nostra categoria”.