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Al congresso degli edili FILLEA-CGIL di Bergamo rieletta Luciana Fratus. La situazione provinciale dei comparti dell'edilizia, del legno, del cemento e dei lapidei

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Alla Scuola Edile di Seriate, come da tradizione, giovedìl 15 dicembre si è tenuto il congresso provinciale della FILLEA-CGIL, l’undicesimo per il sindacato che tutela i lavoratori dell’edilizia, del legno, dei materiali da costruzione, cemento, gesso, calce e lapidei.

“Più contrattazione, più rappresentanza = più democrazia” è stato lo slogan della giornata, che era stata preceduta nel mese di novembre da 60 assemblee nei diversi luoghi di lavoro degli impianti fissi del comparto più altre 12 di zona, rivolte ai lavoratori edili dell’industria e dell’artigianato.
Al congresso è intervenuto Antonio Di Franco, segretario nazionale della FILLEA-CGIL. Insieme ai tanti delegati, erano presenti anche Ivan Comotti, segretario generale della FILLEA-CGIL della Lombardia, e Angelo Chiari della segreteria provinciale CGIL di Bergamo.

L’Assemblea Generale eletta nel pomeriggio è stata a sua volta impegnata poi nell’elezione del segretario generale di categoria. È stata confermata all’unanimità Luciana Fratus, 50 anni, entrata giovanissima in FILLEA-CGIL nell’aprile del 1993 come apparato tecnico. Nel 2000 Fratus ha iniziato a svolgere il ruolo di funzionaria sindacale seguendo il comparto dell’edilizia, dai cantieri agli enti bilaterali. È poi entrata in segreteria della FILLEA nel 2001 e nel 2010 anche in quella della Camera del Lavoro con la delega sui temi della sicurezza, della legalità e delle politiche di genere. Nel 2012 ha iniziato a seguire la difficile vertenza del gruppo Italcementi e il settore del cemento. Nel gennaio del 2017 è stata eletta per la prima volta segretario generale della FILLEA-CGIL di Bergamo.

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Nel corso della sessione mattutina dei lavori congressuali sono stati premiati alcuni lavoratori: Giulio Pellicioli e Alfredo Carrara, due degli iscritti alla FILLEA-CGIL di più lunga data (entrambi da oltre 35 anni), Alessandro Erba e Marco Lego scelti, invece, tra gli iscritti più giovani. Sono stati anche salutati con particolare calore tre membri della segreteria uscente che vanno in pensione Monica Coltura, Giovanni Paolo Invernici e Fabio Paris.

“Ancora oggi Bergamo rimane sempre terra di edilizia, nonostante la crisi economica del 2009 abbia dato una scossa forte al settore, falcidiando imprese con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, depauperando di fatto il nostro territorio di professionalità preziose” ha spiegato Luciana Fratus nelle prime battute della sua relazione introduttiva. “E in questo momento di forte crescita del settore purtroppo ce ne accorgiamo. Lo confermano i dati delle Casse Edili bergamasche che, se da un lato registrano un aumento sia di massa salari, ore lavorate, numero lavoratori e imprese, dall’altro consegnano la fotografia di un comparto che sta progressivamente invecchiando con le aziende uscite dalla crisi, destrutturate e non pronte a sfruttare la marea di investimenti arrivati, sempre alla ricerca spasmodica di manodopera”.

Sul progressivo invecchiamento degli edili della Bergamasca la segretaria Fratus ha dato conto dello studio elaborato dalla Cassa Edile di Bergamo. “Emerge una fotografia allarmante. Si colloca nella fascia d’età dai 14 ai 30 anni il 15,32% della forza lavoro, in quella dai 31 ai 50, il 53,06% e oltre i 51 anni, il 31,62%. Nel 2006 apparteneva alla prima fascia il 31,35% del totale dei lavoratori, e il 13,10% nella terza”.

“Quelli appena trascorsi sono stati anni molto vivaci sul fronte degli appalti nella nostra provincia e soprattutto nel comune capoluogo. Nuove sfide si aprono ora all’orizzonte, sia dal punto di vista della riqualificazione urbana, grazie anche alla nomina di Bergamo e Brescia, Capitali della Cultura 2023, sia di quello della riqualificazione infrastrutturale, con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”.

A proposito della la contrattazione territoriale edile, Fratus ha ricordato “l’importanza del rinnovo del contratto provinciale dell’artigianato edile siglato a settembre e quello, sempre edile, dell’industria firmato questa settimana. Quest’ultima intesa, che interessa circa 16.000 addetti operai e 600 impiegati al lavoro in circa 2.800 imprese, prevede l’incremento economico più alto da almeno un decennio”.

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In materia di salute e sicurezza, “nell’ultimo quadriennio dai due enti Scuola Edile e Cpta sono stati organizzati 1.100 corsi sui rischi in cantiere e sono stati formati circa 9.000 lavoratori. Unica nel panorama nazionale è la nostra Sorveglianza Sanitaria che, monitorando lo stato di salute dei lavoratori edili iscritti nelle due casse, fa emergere patologie che poi attraverso le denunce di malattia professionale vengono inserite nelle tabelle INAIL”.

“Il 2021 è stato un anno positivo per le aziende bergamasche del settore. Tutte hanno recuperato il ritardo provocato dalla pandemia, in certi casi anche con una crescita sostenuta che stanno mantenendo nel 2022. Solo pochissime stanno ricorrendo in questa ultima fase dell’anno agli ammortizzatori sociali” ha proseguito Fratus. “Per il 2023 in generale le aziende fanno fatica ad azzardare previsioni. In alcune, per esempio la Novem, azienda specializzata in interni in radica per auto di fascia medio alta, le difficoltà sono causate sia dalla situazione contingente sia dal passaggio all’elettrico su cui i produttori stanno accelerando già oggi, per essere pronti nel 2035. In quasi tutte le aziende del legno, Arditi, Crotti, Effegi, Foppa Pedretti, Minelli, Novem, Scaglia Spa, abbiamo rinnovato gli accordi di secondo livello, in alcuni casi con risultati più che dignitosi per i lavoratori, in altri scontando invece le difficoltà legate all’andamento dei mercati di riferimento”.

Passando ai manufatti in cemento in Bergamasca, “negli ultimi anni il settore ha subito un forte mutamento. Duramente colpito dalla crisi economica del periodo 2010-2015, di recente ha mantenuto costante il numero delle proprie aziende, aumentando il numero complessivo dei dipendenti in forza nelle realtà rimaste (Isocell e Magnetti Building, oggi parte del gruppo Grigolin). Il contratto nazionale di lavoro di riferimento, rinnovato a maggio di quest’anno, è spesso implementato normativamente ed economicamente da accordi aziendali di secondo livello (Coprem, Magnetti e Promat) che nel corso di questi anni sono stati ulteriormente migliorati”.

Fratus ha poi affrontato l’andamento del settore del cemento, dopo 10 anni di riorganizzazione che hanno portato ripercussioni pesanti sulla tenuta occupazionale a Bergamo: “È il caso di Italcementi con 600 posti di lavoro persi. Oggi, nonostante la grande quantità di commesse legate alla crescita sostenuta dell’edilizia, il comparto sconta l’aumento dei prezzi dell’energia, del gas e il maggior costo derivante dall’incremento delle quote di CO2 necessario per l’abbattimento delle emissioni nell’ambiente. Questo è pesato sul rinnovo del contratto nazionale del cemento e si sta ripercuotendo anche sui tavoli del secondo livello di contrattazione”.

Infine, i lapidei, settore della lavorazione e dell’estrazione della pietra: “Il post Covid è stato caratterizzato da una contrazione notevole delle vendite, specie all’estero per commesse di una certa entità. Stando però alle indicazioni del Centro studi di Confindustria Marmomacchine, i primi sei mesi dell’anno 2022 certificano a livello nazionale un rimbalzo delle esportazioni. Il settore quindi tiene, prova ne è il fatto che negli ultimi mesi la cassa integrazione richiesta è sporadica e spesso di breve durata. Il mese scorso è stato rinnovato il CCNL, in provincia di Bergamo si stima interessi 800 addetti, in 44 aziende”.

Didascali foto 1: da sinistra, Angelo Chiari della segreteria provinciale CGIL di Bergamo, Ivan Comotti, segretario generale della FILLEA-CGIL della Lombardia, Luciana Fratus della FILLEA di Bergamo, e Antonio Di Franco, segretario nazionale della FILLEA-CGIL.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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