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A Casnigo il congresso FILT-CGIL. Confermato alla guida Marco Sala. TPL al collasso, luci e ombre dello scalo di Orio, boom logistica in pianura

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Si è discusso di trasporto pubblico locale al limite del collasso, ma anche dello scalo di Orio, il terzo per volume di passeggeri in Italia, eppure in condizioni salariali e di lavoro in peggioramento. Ci si è poi concentrati sulla logistica, con il boom nella Bassa Bergamasca: numerosi e rilevanti sono stati i temi affrontati il 15 dicembre durante l’XI congresso della FILT-CGIL di Bergamo.

Ai lavori, svolti nel teatro della Società di Mutuo Soccorso del Circolo Fratellanza a Casnigo, hanno partecipato insieme ai delegati anche Luca Stanzione, segretario generale FILT-CGIL Lombardia, e Marco Toscano, segretario organizzativo della CGIL di Bergamo.

L’appuntamento congressuale si è concluso con la rielezione di Marco Sala (un solo voto contrario) alla carica di segretario generale, che già ricopriva dal dicembre 2016. Nato a Seregno, 50 anni, risiede a Mozzo. Ha conseguito una laurea in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi su DHL, di cui è dipendente dal 1998. Dal 2001 al 2009, per tre mandati, è stato eletto RSU. Dal 2005 ha un distacco sindacale per lavorare a tempo pieno in FILT.

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Dopo considerazioni di portata più generale, Sala ha passato in rassegna l’andamento dei diversi comparti che il suo sindacato segue a livello provinciale. Ha cominciato parlando dalla “profonda crisi, non solo di rappresentanza” del trasporto pubblico locale (TPL). “Assistiamo a un alto turn over dei lavoratori, perché fare l’autista in un’azienda del TPL non è più considerato appetibile. Le condizioni di lavoro sono peggiorate e la contrattazione di secondo livello è assente o carente. Fatichiamo ad avere iscritti in un settore che sconta una riforma incompiuta, ma anche penuria di risorse economiche e salari non in grado di compensare le condizioni lavorative. La tendenza è alla progressiva cronicizzazione della carenza di autisti. Con la riduzione delle tratte e delle frequenze, è evidente che il TPL è arrivato al limite del collasso. Mancanza di risorse non significa solo impossibilità di migliorare le condizioni salariali, ma anche difficoltà nel rinnovare e aumentare i mezzi. Questo si traduce in un complessivo peggioramento del servizio, tra sovraffollamento nelle ore di punta e minore attrattività come strumento di mobilità alternativo al mezzo privato. Il TPL sembra essere stato abbandonato al suo destino come fosse un settore marginale. Eppure l’anno prossimo Bergamo sarà capitale della cultura e, ad oggi, sappiamo che mancano risorse per garantire il servizio festivo, non certo un bel biglietto da visita per i turisti che arriveranno. Va, infine, aggiunto anche un inasprimento degli episodi di violenza nei confronti del personale viaggiante che negli ultimi tempi ha assunto una frequenza e una connotazione mai viste, sintomo di un malessere profondo. Purtroppo sta diventando normale venire a sapere di un autista picchiato o di un controllore malmenato tra l’indifferenza generale di aziende e istituzioni. Lo stesso accade nel trasporto ferroviario, nelle stazioni, compresa quella Bergamo”.

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Parlando dello scalo di Orio, poi, il sindacalista ha ricordato: “Nei due anni di pandemia l’aeroporto è stato fermo, il settore ha subito effetti pesantissimi a seguito dei lockdown e delle limitazioni a viaggiare. In pratica il traffico si è azzerato e le aziende hanno dovuto ricorrere all’uso massiccio degli ammortizzatori sociali. Dalla primavera del 2022 l’aeroporto ha ricominciato a registrare buoni volumi di traffico e dopo il periodo estivo si è praticamente tornati ai volumi pre-Covid. Ma se il gestore è uscito quasi indenne dal periodo pandemico, non si può certo dire la stessa cosa delle due società di handling che si occupano dei servizi di assistenza a terra. Questo comparto, infatti, vive una forte concorrenza, frutto del processo di liberalizzazione avviato agli inizi degli anni 2000 e che oggi è arrivato a pieno regime, manifestando tutte le sue contraddizioni. A BGY il paradosso è quello del terzo aeroporto in Italia per volume di traffico, uno scalo che muove milioni di passeggeri in costante crescita, osannato come fenomeno di sviluppo per tutto il territorio, ma che non produce al suo interno nessun miglioramento lavorativo né salariale. Anzi, negli ultimi anni si è assistito ad un oggettivo peggioramento, per la rincorsa al ribasso nelle tariffe offerte ai vettori con conseguente impossibilità a ottenere margini di profitto sufficienti a garantire miglioramenti retributivi attraverso la contrattazione di secondo livello. Il risultato è quello di vedere società che sopravvivono a stento. BGY International Service (BIS) ha azzerato la contrattazione di secondo livello, e ha provato a cancellare gli accordi ereditati dallo spin-off, AGS dichiara di essere in perdita e solo la ricapitalizzazione del socio di maggioranza sta permettendo la sopravvivenza con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un equilibrio economico non prima del 2024”.

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In chiusura di relazione, Sala ha parlato del comparto delle merci e della logistica: “In provincia, in questi ultimi anni, il settore ha subito un processo di trasformazione da un punto di vista geografico. Abbiamo assistito all’esplosione della logistica nella Bassa Bergamasca, dovuta all’insediamento di grandi gruppi sull’asse delle Brebemi. Primo fra tutti, Amazon. Ma anche al potenziamento dei magazzini di società che si occupano della grande distribuzione organizzata (come ad esempio Italtrans) che hanno allargato la loro storica presenza. La pianura bergamasca si è così rapidamente trasformata in una piattaforma logistica per tutto il nord Italia, un processo ancora in atto, foriero di opportunità ma anche di forti criticità legate all’impatto ambientale e sociale”.

Mentre esplodeva il fenomeno nella Bassa, però, il sindacato ha dovuto affrontare la chiusura dell’hub di DHL presso lo scalo di Orio a seguito della decisione della società di spedizioni di investire a Malpensa. “Orio ha così assunto una connotazione sempre più orientata al traffico passeggeri. Il comparto merci ha subito un ridimensionamento importante, seppur gli attuali spazi in fase di costruzione nell’aerea nord ci dicono quanto SACBO ritenga il settore una parte strategica del proprio business. Prova ne sono la permanenza di UPS e le voci di un imminente arrivo di Amazon. Il cambiamento del paesaggio economico a cui abbiamo assistito nella Bassa ci ha portati a elaborare un progetto di insediamento, che è partito all’inizio del 2022. Un progetto che ha spostato verso quei luoghi la nostra azione con un investimento importante a cui ha dato un contributo la Camera del lavoro di Bergamo. Abbiamo deciso di destinare maggior tempo al presidio di quell’area con l’impiego di una presenza fissa di un funzionario, aprendo sportelli nei paesi interessati. Oggi un primo bilancio ci dice che la FILT ha iscritto 200 nuovi lavoratori nell’area, abbiamo delegati in Amazon, e sottoscritto alcuni accordi aziendali”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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