Gli ultimi eventi estremi dalle conseguenze anche fatali si sono registrati a Ischia e in diverse province della Sicilia, ma alluvioni e frane ormai da lungo tempo mettono a rischio ampie parti del territorio nazionale. Per fare il punto sulla situazione idrogeologica del territorio di Bergamo, Terza Università propone un incontro con Claudio Merati, ultimo “ingegnere capo” del Genio civile, per oltre quarant’anni al lavoro in Regione Lombardia, dove ha ricoperto anche il ruolo di Dirigente di Unità Organizzativa per la sede territoriale di Bergamo.

L’appuntamento è per lunedì 12 dicembre nella sala del Mutuo Soccorso di via Zambonate 33 a Bergamo (dalle ore 14.30 alle 16.30, ingresso gratuito).

“Per la sua conformazione geomorfologica e per l’intensa urbanizzazione, il territorio bergamasco è soggetto a una molteplicità di rischi idrogeologici e a un moderato rischio sismico. È una situazione risaputa, eppure una memoria spesso selettiva e soprattutto i molti interessi economici fanno sì che consapevolezza e coerenza delle scelte siano talvolta scarse” spiega Merati presentando l’incontro. “Così i rischi potrebbero aumentare per gli effetti locali del cattivo uso del territorio, oltre che per le conseguenze delle modificazioni climatiche globali. Il ricordo dei gravi avvenimenti degli ultimi decenni può accrescere la consapevolezza individuale e collettiva. Tecnicamente è possibile fare molto, ma molto impegno è necessario”.

Per un lungo periodo Claudio Merati ha partecipato alla gestione delle conseguenze dei dissesti idrogeologici nella nostra provincia e ha operato come tecnico per i rilievi di agibilità in diversi eventi sismici nazionali. Attualmente continua il suo impegno nella Protezione Civile all'interno dell'Ordine degli Ingegneri e come volontario ANA.