Ogni morte una sconfitta per tutti. Ora misure urgenti per la sicurezza. Un lavoratore residente a Bergamo precipita in un cantiere di Milano

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Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL di Bergamo denunciano, per l’ennesima volta, preoccupazione e sdegno per quanto è successo in provincia di Milano, a pochi giorni dall’incidente mortale nel cantiere T2, un altro lavoratore edile, residente nella nostra provincia, impiegato in una ditta bergamasca, ha perso la vita precipitando da un’altezza di 10 metri, dal tetto del capannone del polo logistico della Dhl a Pozzuolo Martesana in provincia di Milano.

“Nuovamente ci ritroviamo a doverci stringere a un’altra famiglia, che ha perso un proprio caro uscito di casa per andare a lavorare – dichiarano Valerio Cifone, Daniel Piatti e Marco Bonetti, per le segreteria provinciali di Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL. Attendiamo che le autorità competenti ricostruiscano con precisione la modalità di questo terribile incidente. Rispetto delle regole e prevenzione sono fondamentali perché queste tragedie non si ripetano, insieme alla informazione e la formazione dei lavoratori già prevista anche nel contratto nazionale dell’edilizia. Sono questi gli strumenti più efficaci per contrastare gli infortuni nei luoghi di lavoro, insieme agli investimenti sulla sicurezza che devono essere prioritari per le imprese”. Ribadiamo che non bisogna mai abbassare la guardia e bisogna agire uniti, istituzioni, aziende e sindacati, per porre in campo tutti gli strumenti utili a garantire maggiore sicurezza dei lavoratori.
Questa è una sconfitta per tutti, ma è per questo che come Organizzazioni Sindacali dobbiamo continuare capillarmente da un lato a sensibilizzare imprese e lavoratori sull’importanza della sicurezza e della prevenzione, dall’altro continuare una grande azione di pressione sociale nei confronti delle istituzioni per esigere sempre più investimenti su assunzioni di ispettori e medici del lavoro.
Servono misure urgenti e concrete per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Come parti sociali possiamo intervenire soprattutto sulla cultura della prevenzione, ma non basta. È necessario un investimento urgente del Governo sull'attività ispettiva e sui controlli”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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