Si è svolto nella sede della Provincia di Bergamo l'incontro tra i rappresentanti sindacali e il liquidatore della Maier di Verdellino, azienda di cui è stata annunciata l'imminente cessazione dell'attività.
Alla riunione erano presenti parlamentari e consiglieri regionali che, oltre a dimostrare la propria solidarietà verso i lavoratori, hanno espresso critiche sulla chiusura e sulle modalità scelte dalla multinazionale spagnola per metterla in atto. Tutti hanno chiesto all'azienda più tempo per valutare una possibile reindustrializzazione dell'area. I rappresentanti dell'azienda, che chiuderà per ferie per le prime tre settimane di agosto, non hanno dimostrato aperture ma hanno anzi confermato la loro linea: già al rientro dalle ferie i lavoratori e le lavoratrici della Maier potrebbero trovarsi senza lavoro.
"Il no su tutta la linea dell'azienda - commenta Vittorio Tornaghi, Fiom CGIL - rischia di impedire di fatto qualunque possibilità di salvataggio. Rallentare l'apertura della mobilità o, meglio, garantire un anno di cassa integrazione avrebbe concesso ad eventuali investitori interessati il tempo di valutare l'azienda, ed eventualmente deciderne l'acquisto. E' chiaro che se il tempo è limitato a due mesi, per di più estivi, la cosa da difficile rischia di diventare impossibile. Chiediamo che la politica si attivi concretamente per salvare quasi 100 posti di lavoro".
I lavoratori e lavoratrici della Maier, durante tutta la durata dell'incontro, hanno presidiato l'ingresso della Provincia in via Tasso.