La crisi in Ucraina ha solo accelerato un percorso che era già stato avviato prima di febbraio, e che infatti riguarderà tutti i titolari di protezione internazionale e temporanea giunti in Italia dalle più diverse latitudini: da inizio maggio è operativo un inedito e innovativo accordo nazionale per sostenere l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei rifugiati.
È stato siglato dai sindacati che rappresentano i lavoratori in somministrazione, FELSA-CISL, NIDIL-CGIL e UILTEMP, e dalla loro controparte Assolavoro.
“Le parole d’ordine dell’intesa sono formazione e sostegno. Con questa firma il settore della Somministrazione, un comparto privato, mette a disposizione le proprie risorse attraverso la bilateralità per sostenere donne e uomini migranti che necessitano di protezione umanitaria” hanno spiegato oggi Paola Redondi di NIDIL-CGIL, Guido Fratta di FELSA-CISL e Albina Pjeci di Uiltemp-UIL di Bergamo. “Sono misure che consideriamo necessarie, giuste e solidali, e che ci rendono orgogliosi di appartenere a questo settore. Dunque anche i quasi 18.000 lavoratori del comparto nella nostra provincia possono ora avere parte attiva in un processo di inclusione verso coloro che entrano nel nostro Paese per sfuggire a guerre, repressione, e a un destino di violenza e mancanza di opportunità”.
I contenuti dell’intesa:
-L’accordo prevede che dopo un “bilancio delle competenze” si aprano una prima fase di formazione di base di lingua italiana, di cultura ed educazione civica italiana e una successiva di formazione professionale. Per sostenere concretamente quanti prenderanno parte ai percorsi formativi, saranno riconosciuti un’indennità di frequenza e il un rimborso per le eventuali spese sostenute per vitto, alloggio e trasporto, oltre a una indennità una tantum pari a 1.000 euro, a conclusione del primo percorso formativo.
-È previsto l’accesso agevolato alle prestazioni dell’ente bilaterale di settore Ebitemp, relative ai contributi per sostenere le spese per asilo nido e per l’acquisto di materiale didattico e libri a favore dei figli o di quanti siano studenti lavoratori.
-Ai lavoratori somministrati che vorranno direttamente offrire il loro sostegno e dare accoglienza alle persone rifugiate (dall’ospitalità, all’adozione, all’affidamento e al ricongiungimento familiare) verrà riconosciuta, sempre tramite di Ebitemp, un’indennità una tantum pari a 1.000 euro lordi (1.500 euro lordi in caso di accoglienza di minore di anni 18 o di donna in gravidanza).
-Vengono infine istituite due nuove prestazioni erogate da Ebitemp: il rimborso per assistenza psicologica per sé o per i propri familiari fino al secondo grado di parentela/affinità, nel limite massimo di 200 euro ad assistito; il rimborso per l’acquisto di beni di prima necessità alla cura del proprio figlio fino a 3 anni di età (es. passeggino, fasciatoio, culla, omogeneizzati ecc.). Questo rimborso è riconosciuto per ciascun figlio nel limite massimo di 800 euro.
Importante: data e luogo di svolgimento dei corsi di formazione non sono ancora definiti (verranno concordati con le agenzie disponibili).
Chi è interessato a saperne di più o a candidarsi può rivolgersi alle sedi provinciali delle organizzazioni sindacali.