Anche per questa storica edizione, la quarantesima, la CGIL provinciale resta al fianco del Bergamo Film Meeting confermando il finanziamento di due premi. Nove giorni di proiezioni, oltre 160 film tra lungometraggi, documentari e corti, la CGIL ha voluto esserci anche quest’anno, il settimo consecutivo.
“Siamo stati davvero entusiasti di tornare davanti al grande schermo questa settimana, dopo due anni in cui non sempre è stato possibile accedere alle sale cinematografiche a causa della pandemia” hanno detto oggi Luciana Fratus della segreteria provinciale della CGIL e Mara D’Arcangelo della Biblioteca Di Vittorio del sindacato. “La collaborazione tra CGIL e BFM si conferma con il consueto finanziamento di due premi, ma anche con la partecipazione dei nostri 11 giurati, selezionati tra sindacalisti e delegati sindacali. Più che mai ora, dopo questi anni complicati, vogliamo partecipare alla ripresa della vita anche culturale della città”.
Nella serata di domani, durante la cerimonia di premiazione dei film in concorso, verrà conferito anche il Premio “Miglior Documentario CGIL Bergamo” (una somma di 2.000 euro), assegnato dal pubblico del festival al più apprezzato dei documentari in concorso nella “Sezione Visti da Vicino”.
Sempre all’interno di questa sezione, una giuria composta da 11 sindacalisti e delegati sindacali sceglierà il vincitore del Premio “La sortie des usines” (1.000 euro), in omaggio al primo, leggendario, filmato dei fratelli Lumière del 1895 (con le immagini dell’uscita degli operai da una fabbrica a Lione). Negli anni scorsi a venire premiati sono stati i documentari che meglio avevano affrontato i temi legati al mondo del lavoro e in generale dei diritti.