Domenica 6 Febbraio anche Bergamo parteciperà alla Giornata Globale indetta per ricordare tutte le vittime della migrazione e per chiedere con forza “verità, giustizia, riparazione” per loro e per le loro famiglie.
Il 6 febbraio si ricorda la strage di Tarajal del 2014, in cui la polizia di frontiera spagnola massacrò 15 persone che cercavano di attraversare il confine verso l'enclave spagnola di Ceuta. Gli agenti della Guardia Civil coinvolti sono stati assolti, dopo anni di contenzioso legale, perché nessun reato è stato commesso. Ecco perché la data della strage di Tarajal è simbolica; racconta di ciò che accade ogni giorno da oltre 20 anni ai confini del nostro continente: vittime senza giustizia, tombe senza nome, confini senza diritti.
Quest'anno, dal 3 al 6 febbraio, in molti paesi dell'Europa e del mondo si realizzeranno delle CommemorAzioni- momenti commemorativi e di protesta allo stesso tempo- per dare voce alle famiglie dei migranti dispersi e per sostenere il diritto alla libera circolazione di tutte e tutti, sancito anche dall’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Un diritto troppo stesso negato.
Per questo le Veglie contro le morti in mare hanno deciso di organizzare presidi in molte città italiane. La Rete della Pace di Bergamo, di cui anche la CGIL fa parte, si è attivata per promuovere il presidio organizzato dalle Veglie nella nostra città, domenica 6 febbraio alle ore 16 in Porta Nuova, per onorare queste vite. Aderiscono oltre alla Rete della Pace di Bergamo anche il Coordinamento Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, l’associazione Mesa Popular, Rifondazione Comunista Bergamo, i Giovani Democratici e Possibile Bergamo.