Si attende da settimane l’erogazione della Cassa integrazione Covid relativa al mese di dicembre (e per qualcuno anche di novembre) nel comparto artigiano, che nella provincia di Bergamo conta circa 26mila i lavoratori dipendenti di 6.500 imprese. Non sono, infatti, ancora stati accreditati gli ultimi importi dal parte del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (FSBA).
Nelle scorse ore, in una nota, FSBA ha riferito di avere “fatto i conti, appena scaduto il termine per l’immissione nel sistema delle giornate di assenza realizzate a dicembre e nei mesi precedenti”, e di avere “presentato la richiesta di conferimento delle somme che consentiranno di pagare la Cassa integrazione. Servono altri 48 milioni ed ora si attende che i Ministeri del Lavoro e dell’Economia facciano partire la macchina per attribuire, prima, e conferire, poi, questi denari al Fondo degli Artigiani. Purtroppo i tempi non saranno brevi, stante le modalità della gestione finanziaria ministeriale nei primi mesi di ogni anno”.
Più esattamente, scrive il Fondo, occorrerebbero 1.336.087 euro per pagare le prestazioni che risalgono al primo semestre 2021 e altri 46.868.909 euro per le prestazioni che si distribuiscono fra marzo e dicembre.
“Non solo occorre garantire ai lavoratori quanto dovuto fino a dicembre, chiediamo anche che il Governo preveda al più presto una proroga del sostegno al reddito per il comparto per i prossimi mesi, visto che la pandemia è ancora in corso” ha spiegato oggi Angelo Chiari del Dipartimento Artigiani della CGIL di Bergamo. “Vediamo in grande affanno in particolare le imprese artigiane tessili e le lavanderie, diretta conseguenza della nuova frenata vissuta dal settore del turismo. Si preveda subito un sostegno per le settimane ancora difficili che stiamo vivendo ora: si allineino gli ammortizzatori Covid con lo stato di emergenza ancora in corso e prorogato fino al 31 marzo”.
Per avanzare la stessa richiesta, FSBA nei giorni scorsi ha scritto ai Ministri del Lavoro e dell’Economia sostenendo “l’opportunità di un ulteriore periodo di ammortizzazione Covid, non potendo certo dirsi conclusa la fase pandemica con conseguenze sul piano economico-produttivo e occupazionale”.
Nella provincia di Bergamo, come già detto, sono 26mila i lavoratori dipendenti delle 6.500 imprese artigiane: nel settore metalmeccanico 17mila in 3.630 aziende, in quello tessile e dell’abbigliamento circa 2.750 persone in 464 imprese. Ci sono 2.000 lavoratori nel settore del legno e dell’arredamento e 2.000 nei quasi mille fra negozi e centri di acconciatura ed estetica. Sono circa 1.150 gli artigiani alimentaristi e oltre 1.180 quelli che lavorano in imprese artigiane chimiche, della gomma-plastica.