Il passo in avanti nella trattativa non c’è stato, così ora è il momento dello sciopero.
I lavoratori della scuola si fermano venerdì 10 dicembre, per la mobilitazione nazionale proclamata oggi da FLC-CGIL, UIL scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams.
Dal confronto aperto con il Governo su Contratto nazionale e contenuti della Legge di Bilancio i sindacati si aspettavano di ricevere “segnali concreti”, dopo intese siglate a diversi tavoli con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Così non è stato: “Chiediamo risorse, riceviamo tavoli” hanno dichiarato i segretari nazionali delle quattro sigle sindacali.
Per Francesco Sinopoli, segretario generale nazionale della FLC-CGIL, “questo sciopero segna un punto di svolta nei rapporti con il governo. Ma la responsabilità è tutta del governo stesso che ha fatto una scelta: disinvestire in tema di scuola, così come è accaduto negli ultimi 15 anni. Questa decisione è ancora più odiosa dopo due anni di pandemia e con tutta la retorica sulla centralità della scuola pubblica”.
“Scioperiamo perché sono rimaste irrisolte criticità che anche nella nostra provincia continuano a provocare danni” ha ripetuto oggi Fabio Cubito, segretario generale della FLC-CGIL di Bergamo. “Torniamo a segnalarne due: in primo luogo la bozza della Legge di Bilancio non prevede alcuna proroga dei finanziamenti del personale aggiuntivo Covid fra gli ATA (mentre lo fa per i docenti). Il personale arrivato nelle scuole con queste funzioni – e previsto fino a dicembre – sta permettendo anche in Bergamasca un’apertura e una sorveglianza nei plessi, che resta però risicata. Questo significa che gli ATA aggiuntivi stanno oggi tamponando una carenza strutturale che è ora di sanare. Se si toglie anche questo personale, le scuole nella nostra provincia, come immaginiamo in molte altre, faticheranno a garantire livelli adeguati di presenza e pulizia. Molti plessi non hanno già oggi la copertura intera dei turni dei collaboratori scolastici”.
“Il secondo motivo di delusione è che nulla viene previsto per il concorso dei cosiddetti facenti funzione di Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA)” prosegue Cubito. “Da anni lo chiediamo, e da anni, invece, finisce che a fronte di una carenza di queste figure specifiche, si ricorre alla disponibilità degli assistenti amministrativi interni alle scuole che si assumono responsabilità aggiuntive senza un adeguato incremento dei compensi. Per questi assistenti serve un concorso specifico che nessuno sembra prendere in considerazione. Eppure la presenza della figura del DSGA è indispensabile per la predisposizione e l’adozione di tutti gli atti amministrativo-contabili dell’istituzione scolastica e la sua assenza preclude la regolare erogazione del servizio scolastico. Sono 96 su 140 gli istituti scolastici della provincia di Bergamo rimasti senza DSGA titolari (ora ruoli coperti temporaneamente da personale facente funzione, appunto)”.
Oggi in conferenza stampa sono stati illustrati i cinque nodi che hanno portato alla mobilitazione:
1-Il rinnovo contrattuale. Servirebbero 350 euro al mese per adeguarsi alla media europea, ma in Finanziaria ce ne sono appena 87 più 12 euro per premiare una non meglio definita “dedizione professionale” e quindi neanche per tutti, praticamente una mancia.
2- La questione dell’organico Covid, utilizzato durante la pandemia per garantire le misure di sicurezza nelle scuole e per sdoppiare le classi troppo numerose e che è stato prorogato solo per i docenti, escludendo quindi il personale Ata.
3- Il personale precario e la necessità di stabilizzarlo come ci ricorda spesso anche l’Europa: sul tema nessun confronto è stato ancora aperto. Il Patto per la Scuola sottoscritto ad aprile contiene misure che vanno in tale direzione ma a questo Patto non è mai stato dato seguito.
4- Le classi troppo numerose: non è stato previsto praticamente nulla così come su temi apparentemente tecnici, ma fondamentali per il funzionamento della scuola e la dignità delle persone.
5-Le misure legate a situazioni professionali come quella dei Direttori amministrativi facenti funzione (sostituti dei DSGA): manca un concorso ad hoc per chi da anni svolge il ruolo di sostituto. Sarebbe una misura a costo zero.