La trattativa è ferma da troppo tempo e ancora non è stato registrato alcun passo avanti concreto sul rinnovo del contratto nazionale: “I metalmeccanici sono ancora senza contratto perché il negoziato per il suo rinnovo non sta ripartendo per l’indisponibilità di Federmeccanica, trincerata dietro una contro-piattaforma creata ad arte solo per respingere le richieste sindacali”.
I segretari provinciali di FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL, Emanuele Fantini, Andrea Agazzi e Emilio Lollio, hanno illustrato in una conferenza stampa le motivazioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero nazionale, che a Bergamo si concretizzerà venerdì prossimo, 21 febbraio, con un presidio dalle 8 alle 12, all’ ingresso est della sede provinciale di Confidustria, presso il Kilometro Rosso in via Stezzano a Bergamo.
“Dall’incontro dell’11 febbraio, svolto tra i vertici di Federmeccanica - Assistal e i Segretari Generali di FIM FIOM e UILM, non è emersa alcuna apertura utile a riaprire il negoziato che si è interrotto lo scorso 12 novembre. Nonostante le iniziative di sciopero messe in campo tra dicembre e gennaio – hanno sottolineato i tre sindacalisti bergamaschi -, è di totale chiusura la posizione delle associazioni datoriali che hanno ribadito le loro pregiudiziali salariali e il meccanismo della clausola di salvaguardia e del recupero ex post dell’inflazione, mettendo in discussione la determinazione di una cifra economica per l’adeguamento dei minimi tabellari”.
“È una condizione inaccettabile che di fatto ha bloccato da tre mesi il negoziato – hanno continuato -, lasciando i lavoratori metalmeccanici senza contratto in un contesto nazionale ed europeo di forti incertezze”.
“FIM, FIOM, UILM ritengono che solo con un contratto rinnovato, che difenda i salari, aumenti le tutele per i lavoratori, si potrà difendere l’industria metalmeccanica italiana e farsi trovare preparati alle sfide che passano dall’organizzazione del lavoro determinate dalle transizioni energetiche e sostenibili e dalle innovazioni dell’intelligenza artificiale”.
La scelta del Kilometro Rosso per la protesta di venerdì è stata fatta per il “valore simbolico” del sito.
“L’industria meccanica e le sue organizzazioni hanno deciso di restare sorde alle richieste dei lavoratori, nonostante l’alta adesione allo sciopero di gennaio. Per questo, abbiamo scelto di mandare un segnale forte, intensificando la nostra mobilitazione, scegliendo un luogo non casuale, dove sono rappresentate tutte le aziende bergamasche, alle quali chiederemo di intervenire per invertire la rotta, perché i metalmeccanici, che a Bergamo sono più di 50mila, hanno il diritto di rinnovare il proprio CCNL, e al suo interno intervenire per alzare il salario e affrontare il tema dei diritti per tutti i lavoratori”.
“È necessario far capire alle imprese – hanno concluso Fantini, Agazzi e Lollio - che bisogna riaprire il negoziato. I metalmeccanici devono rinnovare il loro contratto e per questo il nuovo pacchetto di 8 ore di sciopero, che si svolgerà nel mese di febbraio, ha bisogno della più ampia adesione da parte di tutti lavoratori. Dobbiamo, insieme, conquistare un vero negoziato e ottenere il contratto nazionale”.