L’intesa è stata raggiunta nella tarda serata del 28 gennaio e riguarda oltre un milione di lavoratori edili in tutto il Paese, circa 12.000 in provincia di Bergamo. Per loro, si è giunti al rinnovo del Contratto nazionale dell’edilizia per la sua parte salariale dopo una trattativa durata sette mesi tra FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL e le parti datoriali Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro.
L’aumento in busta paga al primo livello è di 180 euro, diviso in tre tranche: la prima di 80 euro dal 1° febbraio, poi le altre due di 50 euro ciascuna dal 1° marzo 2026 e dal 1° marzo 2027, con un recupero inflattivo dell’11%. Il contratto scadrà il 30 giugno 2028.
La sua entrata in vigore è subordinata alla firma, entro il 28 febbraio, dei testi più prettamente normativi riguardanti gli accordi sul catalogo formativo nazionale, la sorveglianza sanitaria e particolari istanze del settore come ad esempio la premialità, la denuncia unica edile e lo snellimento burocratico con F24, progetti a cui sta lavorando (e che dovrà concludere entro sei mesi) la Commissione tecnica dei firmatari del contratto. E ancora, i testi relativi alla trasferta nazionale, al lavoro straordinario nelle opere del Pnrr, alla non sovrapponibilità dei cicli contrattuali, al fondo di categoria Prevedi e all’aggiornamento delle mansioni previste dal contratto.
“I testi ancora da sottoscrivere hanno l’obiettivo di far emergere elusione contributiva e anche irregolarità maggiori, presenti purtroppo nel nostro settore a scapito dei lavoratori ma anche delle imprese sane”, hanno commentato Giuseppe Mancin di FENEAL-UIL, Daniel Piatti di FILCA-CISL e Marco Bonetti di FILLEA-CGIL provinciali. “Con questa firma siamo riusciti ad assicurare un aumento salariale davvero significativo, cercando di recuperare il potere d'acquisto perso tra la fine di un contratto e l’avvio di quello nuovo. Mai si è visto in edilizia un rinnovo a queste cifre, nemmeno nei mesi di accelerata ripresa seguita alla paralisi di Tangentopoli. In più si mettono a disposizione delle casse edili e delle scuole edili risorse per la formazione, la sicurezza, la legalità e il rispetto del contratto, difficili da ottenere senza questi strumenti bilaterali in un settore così parcellizzato”.