La Corte Costituzionale ha dichiarato, il 20 gennaio, l'ammissibilità dei quattro quesiti referendari proposti dalla CGIL sulle maggiori tutele del lavoro. Su quell’iniziativa referendaria e sull’impegno necessario ora prima del voto, interviene Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo.
“Era il 25 aprile di un anno fa quando, anche a Bergamo come nel resto del Paese, avevamo dato il via a una nuova iniziativa referendaria, con la raccolta firme a sostegno dei quattro referendum sui temi del lavoro. Al centro c’erano la tutela contro i licenziamenti illegittimi, il superamento della precarietà, la sicurezza nel lavoro in appalto, temi articolati in quattro proposte pensate per smontare alcune delle leggi che hanno portato a un mondo del lavoro troppo precario. Lo scopo primario era ed è quello di cambiare le norme che hanno colpito il lavoro e hanno reso i lavoratori meno protetti e più vulnerabili”, commenta il segretario provinciale.
“Ora che la Corte Costituzionale li ha ritenuti ammissibili, attendiamo di conoscere la data di convocazione del voto, così da poter riprendere il nostro impegno e lo sforzo per far conoscere i contenuti dei quesiti" prosegue Toscano. "Nel caso del primo, quello per dare a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, l’intenzione è di cancellare le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015. Con il secondo quesito, si vuole cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite. Poi il quesito numero tre ha l’obiettivo di superare la precarietà dei contratti di lavoro: si chiede di cancellare la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee. Infine, con il quarto quesito si chiede di eliminare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore”.
“Terremo assemblee nei luoghi di lavoro e incontri pubblici sul territorio provinciale per invitare al voto. È questa una battaglia importante per il lavoro, per affrontare temi tutti molto attuali e rilevanti, su cui la CGIL – anche prima di questa iniziativa referendaria - è sempre stata impegnata. In merito al quinto quesito sulla cittadinanza, che non vede la CGIL tra i promotori, ugualmente lo sosterremo invitando a votare sì”.