In occasione dell’apertura dei lavori della Conferenza nazionale dell’associazione Proteo Fare Sapere, in corso il 7 settembre, al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è intervenuto il segretario generale della CGIL provinciale, Gianni Peracchi. Di seguito, alcuni passaggi del suo intervento.
“Qui a Bergamo Proteo è presente da più di vent’anni, e da più di vent’anni opera sia nel mondo della scuola che nel settore più generale della formazione, con un forte legame con la CGIL e la realtà territoriale, gli enti locali, il terzo settore, il volontariato. L’idea originaria, dovuta soprattutto all’iniziativa del gruppo dirigente dell’allora sindacato scuola CGIL (Dario Missaglia, Fiorella Farinelli, Emanuele Barbieri), era che in un settore come quello dell’istruzione, ma non solo, accanto alle attività di rappresentanza e contrattazione, andasse sviluppata da parte del sindacato una forte iniziativa di riflessione culturale e professionale, di promozione di attività di ricerca, studio, formazione finalizzate all’innovazione nel modo di svolgere la professione. Quell’idea ha prodotto una mole di attività che ha dato e sta dando i suoi frutti”.
“A Bergamo, purtroppo, siamo balzati alla ribalta internazionale per la gravità con cui la pandemia Covid ci ha colpiti. (…) Oggi il tema dell’intreccio tra formazione e scuola da una parte, garanzia della salute dei docenti e degli studenti dall’altra, è oggetto di un dibattito piuttosto acceso. Per il sindacato la campagna vaccinale va sostenuta, estesa in ogni sua forma e modalità applicativa possibile. Chi si è già vaccinato o chi si accinge a farlo ha esercitato ed eserciterà un atto di responsabilità individuale e collettiva doveroso e rilevante. Suonano come un monito le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, dei ministri Bianchi e Speranza di settimana scorsa e, soprattutto, quelle del Presidente della Repubblica: non si può invocare la libertà ledendo il diritto alla tutela dell’altrui salute”.
Per quanto riguarda il ruolo e il contributo del sindacato, della CGIL in particolare, dentro il perimetro ‘scuola e territorio’, Peracchi ha spiegato come questo “si concretizzi attraverso alcune azioni di contrattazione territoriale, accordi e protocolli tra le parti politiche, istituzionali, sociali ed economiche. Abbiamo fornito un qualificato contributo alla definizione delle linee OCSE, tra cui la macro azione che riguarda il complesso del sistema formativo locale, dalle scuole primarie all’università. Abbiamo la fortuna di avere una categoria molto sensibile sui temi e sugli aspetti, contrattuali e normativi, che riguardano il personale. Forse è pleonastico ma è sempre bene ricordare come la valorizzazione della risorsa umana sia una chiave di volta per il successo di ogni processo formativo ed educativo. Dell’anno scorso sono alcuni incontri promossi dall’amministrazione comunale con CGIL, CISL e UIL per mettere a fuoco lo status dell’intera rete scolastica e formativa del territorio, con l’obiettivo di alzare il suo livello di integrazione. Integrazione che deve anche tenere conto delle politiche attive per il lavoro e della sinergia con il sistema economico e delle imprese per provare a dare risposte di prospettiva occupazionale di qualità alle giovani generazioni. Vogliamo dare sostegno ai processi di formazione continua e di riqualificazione delle professioni, al potenziamento degli ITS, dei CPIA, al potenziamento delle scuole per l’infanzia come aiuto e contributo per l’integrazione sociale e di welfare per l’occupazione femminile. Adesso abbiamo davanti una nuova sfida, riprendere la scuola potendo guardarci e parlarci da vicino, ma senza disperdere le esperienze e la capacità che abbiamo affinato in quest’anno. Esperienze che, con l’attività in presenza, potranno dare nuovi frutti”.