Oltre cinquemila associati a livello nazionale, circa trecento nella provincia di Bergamo, dove l’organizzazione è presente stabilmente dall’aprile del 1997: i rappresentanti dell’Associazione dei Fulbe in Italia (AFI) si sono riuniti sabato 22 giugno nel capoluogo orobico per il loro coordinamento nazionale. Nella sala comunale Donizetti, nel quartiere di Loreto, in largo Röntgen, erano presenti i portavoce di tutte e 17 le sezioni di cui è composta l’organizzazione, in arrivo oltre che da Bergamo, anche da Brescia, Milano, Como, Genova, Torino, Treviso, Verona, Vicenza, Gorizia, Modena, Toscana, Rimini, Macerata, Roma, Napoli, Catania. La sede nazionale dell’AFI è a Vicenza, mentre in Bergamasca è ospitata presso la CGIL di via Garibaldi.
L’associazione rappresenta la comunità fulbe-fulani d’Italia, popolazione presente nell’Africa occidentale in 15 Stati come minoranza etnica, tra la fascia semidesertica del Sahel fino al confine della foresta guineana.
All’incontro di sabato hanno partecipato, fra i vari rappresentanti, il presidente nazionale dell’AFI Tall Ibrahiima e quello della sezione di Bergamo, Mamadou Ndiaye, che prima dell’avvio dei lavori ha spiegato: “L'associazione, che opera esclusivamente grazie alle quote dei propri associati dunque senza mai pesare sulle casse dello Stato italiano né su quelle dei Comuni, si occupa di assicurare un supporto agli associati in difficoltà in Italia, di sviluppare programmi di sostegno all'istruzione, di fornire indennità in caso di malattia, di aiuto economico per il rimpatrio delle salme in caso di morte, ma anche dell’organizzazione di eventi culturali (negli ultimi anni a Vicenza, Como e Milano). Tra i progetti realizzati da AFI all’estero ci sono la costruzione di pozzi di acqua potabile in Senegal, Guinea Conakry e Mauritania e l’acquisto e la consegna di ambulanze equipaggiate”.
“Come CGIL sosteniamo l’attività delle associazioni di cittadini migranti presenti sul territorio provinciale, attività che sono importanti per la loro integrazione nel nostro Paese ma che permettono anche di mantenere vive le loro radici e i loro legami con le regioni da cui i loro associati provengono. Come ha mostrato l’incontro dell’AFI, l’Associazione è impegnata in attività di solidarietà in patria ma è anche rappresentativa di un’alta integrazione sul nostro territorio”, ha aggiunto Orazio Amboni della CGIL di Bergamo.