Prosegue la protesta dei lavoratori alla CCFC Centro Costruzioni Furgonature Containers di Lallio: è stato avviato il 31 maggio uno sciopero del lavoro straordinario, proclamato unitariamente da FIOM-CGIL, FIM-CISL e dalle RSU.
I lavoratori avevano già incrociato le braccia e si erano riuniti in presidio ai cancelli di via Sforzatica il 10 maggio scorso perché da tempo, invano, veniva chiesto un confronto con la direzione a proposito del riconoscimento dei corretti livelli di inquadramento dei lavoratori e per l’aumento dei ticket restaurant, oltre che per la presenza di un sistema di videosorveglianza che l’azienda vorrebbe implementare ma che il sindacato considera illegittimo. Poi, un altro sciopero con presidio si era tenuto il 21 maggio a seguito del licenziamento del delegato sindacale della FIOM-CGIL.
“Ancora non arrivano risposte positive alle rivendicazioni che da tempo avanziamo” ha spiegato Paola Guerini della FIOM-CGIL di Bergamo. “In aggiunta, l’azienda ha deciso di non confermare alcuni lavoratori in somministrazione, salvo poi accorgersi di avere bisogno con urgenza di evadere commesse, finendo per far ricadere la mancata organizzazione sulle spalle dei lavoratori presenti, diretti e indiretti. Ciò che più mette in affanno chi lavora in CCFC è proprio questa modalità di comunicazione altalenante”.
Nell’azienda metalmeccanica specializzata nella produzione e riparazione di container speciali, rimorchi e semirimorchi lavorano 40 dipendenti diretti e poco meno di una decina in somministrazione.
Da quattro anni la CCFC si trova in concordato preventivo con continuità aziendale, ma è stata nel frattempo salvata dal rischio di fallimento. All’inizio del 2023 è stata acquisita dal gruppo francese Modalis (Mei), che opera nel comparto del noleggio, del commercio e della consulenza per il trasporto intermodale e lo stoccaggio mobile.
Come si legge nell’ultima relazione del Commissario Giudiziale risalente allo scorso marzo, dall’apertura della procedura (in pre-concordato preventivo dal gennaio 2020, con omologa del piano concordatario avvenuta nel maggio 2021) l’azienda ha “registrato modificazioni significative, sia negli assetti proprietari che organizzativi oltre che nelle fonti di finanziamento”.