Ha registrato punte di grande partecipazione in provincia di Bergamo la mobilitazione di ieri indetta da CGIL e UIL a livello nazionale. L’adesione allo sciopero generale è stata diversificata a seconda dei settori produttivi, ma ha visto picchi e casi di produzione ferma, come accaduto in Tenaris Dalmine e in Same, dove la percentuale di astensione dal lavoro tra gli operai è stata rispettivamente dell’80% e dell’85% (monitoraggio al primo turno). Macchinari fermi anche alla Regal Beloit e alla Bianchi Vending.
Anche in altri comparti, come quello agroalimentare, si sono registrati dati significativi: è il caso di Sanpellegrino dove il primo turno ha visto il 60% di adesioni, ma il secondo turno ha poi raggiunto il 90% (sempre nella sola produzione). Anche in Fine Foods dal 40% del primo turno si è poi giunti al 90% delle adesioni nel secondo (anche qui dato relativo agli operai).
In altre aziende metalmeccaniche la partecipazione alla mobilitazione è stata ugualmente massiccia. Ecco le percentuali (sempre relative agli organici di produzione e al primo turno, quando è stato realizzato il monitoraggio): Brembo spa 90%; Mazzucconi 90%; Siac 90%; Siad 80%; Evoca 80%; Exide vicina al 100%; Regal Beloit vicina al 100% (20% negli uffici); Bianchi Vending vicina al 100% (20% negli uffici); Fonderia Pilenga 80%; Bticino Azzano 65%; Lovato 60%; Oscartielle 60%; Matest 45%; Mega 50%; Cms 50%; Somaschini 55%; Bfe 50%; Schneider electric 60%; Pilenga Baldassare 45%; Abb 50%; Imequadri 60%.
Segnaliamo, poi, i dati di realtà di altri comparti:
Carvico 70% degli operai (dato solo per primo turno) con impiegati al 50%; Nolan 35%;
Caffitaly (primo e secondo turno) 30%;
Heidelberg Materials (ex Italcementi) Calusco 20%;
Mensa Compass Curno 20%; Mensa Compass Brembo 15%; mensa Sodexo Abb 35%; mensa Pellegrini Tenaris 10%; appalto Dussmann pulizie Tenaris 25% circa; Sicura s.pa appalto Tenaris 18%; Lidl Dalmine 10%; Esselunga 10%; Leroy Merlin 20% ; Iper 10%; Italmark 15%.
Oltre 300 lavoratori e sindacalisti si sono riuniti, ieri pomeriggio, in via Tasso a Bergamo, di fronte alla Prefettura, per partecipare al presidio programmato mentre era in corso l’incontro con il Capo di Gabinetto del Prefetto, Marisa Amabile.
Con la mobilitazione nazionale, CGIL e UIL sono tornate a chiedere “zero morti sul lavoro”, e a rivendicare in tutto il Paese misure efficaci in materia di salute e sicurezza, in ore di dolore e di rabbia dopo l’esplosione nella centrale idroelettrica Enel del lago di Suviana sull'Appennino bolognese. Altro sconforto ha portato anche la notizia dell’infortunio mortale avvenuto ieri a Piacenza. A perdere la vita è stato un lavoratore di 57 anni che viveva in provincia di Bergamo, a Martinengo.
Con la protesta di ieri sono state rivendicate anche una riforma per un fisco equo e norme per un lavoro di qualità e stabile, ponendo un limite alla precarietà.
Qui il dettaglio delle motivazioni unitarie nazionali dello sciopero: http://tiny.cc/4yhqxz