Prosegue la riflessione della CGIL di Bergamo dedicata alle sfide e alle opportunità che l’Intelligenza Artificiale porta con sé nei processi produttivi e agli impatti sui livelli occupazionali del futuro. Alcuni settori saranno toccati più di altri, ma come prevedere cosa accadrà ai posti di lavoro? Aumenteranno o caleranno?
“Cominciamo con il dire che ci sono differenti previsioni che dipingono scenari anche molto distanti tra loro. Credo non si debba né cedere a previsioni distopiche né però immaginare che la transizione non comporti dei rischi”: da questa premessa Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo, presenta oggi il prossimo incontro che il sindacato di via Garibaldi dedica al tema, dopo il primo evento di fine febbraio.
L’appuntamento con l’“Intelligenza artificiale. L’impatto sul mondo del lavoro” è in programma per venerdì 22 marzo (ore 10) al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni nella sala Sestini di via Petrarca 10 a Bergamo. È organizzato con la Biblioteca “Di Vittorio” e in collaborazione con Mario Verdicchio e Paolo Barcella dell’Università degli Studi di Bergamo. Interverranno Vinicio Peluffo, deputato del Partito Democratico, e Fabio Fossa del dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano. Introduce e modera il segretario generale Toscano.
“La tecnologia di IA vocale sta già facendosi largo nei settori del supporto alle vendite, nell’assistenza post-vendita, nella gestione del personale” prosegue Toscano. “L’analisi predittiva potrà intervenire nella manutenzione dei macchinari, negli allevamenti ottimizzando il dosaggio dei mangimi, nel turismo suggerendo viaggi ed esperienze personalizzate sulle preferenze di ciascuno. Ovviamente c’è poi tutto il settore della produzione dove l’applicazione dell’IA oltre ad essere utilizzata nell’ottimizzazione dell’acquisto di materie prime, e attuare strategie di risparmio energetico, viene usata per migliorare l’utilizzo degli impianti, prevederne l’usura e poi (e questo però è un punto molto delicato) per rilevare potenziali situazioni di rischio per la sicurezza e la salute delle persone. Pensiamo alle potenzialità che l’IA potrà dispiegare in sanità. Qui la collaborazione uomo-macchina sarà sempre più importante per la tempestività delle diagnosi, per la messa a confronto e l’integrazione di una quantità enorme di dati. Le più importanti applicazioni riguardano l’analisi di radiografie, tac, risonanze, la possibilità di arrivare più velocemente all’individuazione di nuove molecole per i farmaci, lo sviluppo di terapie sempre più personalizzate”.
“Quello che è chiaro è che per ogni settore l’utilizzo dell’intelligenza artificiale porterà a una riduzione dei costi, a un aumento della produttività e dischiuderà nuove possibilità. Cosa accadrà dunque ai posti di lavoro?” si chiede Toscano. “Il modo di lavorare cambierà, e radicalmente. Quello che allora dobbiamo domandarci è come le persone saranno accompagnate nella transizione e di cosa avremo davvero bisogno. A questo si aggiunge una lunga lista di altri interrogativi: quali saranno gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori? Come avverranno la produzione e la gestione dei big data e come si potrà evitare la discriminazione attraverso l’algoritmo? E, ancora, quale l’influenza si eserciterà sui principali istituti del diritto del lavoro e quali sono le ultime normative messe in campo finora per la tutela dei cittadini?”.