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Un 8 marzo di sciopero contro disparità salariale, gender gap e violenza di genere per scuola, università, ricerca e formazione professionale

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Non è un caso che sia stato scelto l’8 marzo per lo sciopero proclamato tra i lavoratori e le lavoratrici della scuola, dell’università, della ricerca, dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e della formazione professionale in generale. La FLC-CGIL ha deciso di incrociare le braccia a livello nazionale proprio nella Giornata della donna per tornare a chiedere una parità salariale tra lavoratrici e lavoratori, l’uguaglianza di genere, l’autodeterminazione, e per alzare il più possibile la guardia contro molestie – anche nei luoghi di lavoro – contro violenze e femminicidi.

“Quanto sia radicata la cultura della disparità e del pregiudizio, quanta violenza, fisica, psicologica ed economica ancora esista, e quanti stereotipi, atteggiamenti sessisti e misogini ancora si esercitino, lo vedono tutti i giorni le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza, a contatto con le famiglie, nelle scuole, nelle accademie, negli atenei e negli enti di ricerca”, ha commentato il segretario generale della FLC-CGIL di Bergamo Fabio Cubito. “Quella di domani vuole essere una giornata di lotta per continuare a tenere sotto i riflettori questioni vecchie da affrontare con modalità nuove, a partire dal contrasto al gender gap”.

“Dobbiamo continuare ad essere visibili nelle piazze, per questo come FLC-CGIL ci sembra necessario, in questa giornata, consentire alle donne e agli uomini della scuola di scendere in manifestazione accanto agli studenti nelle diverse iniziative che in molti territori sono organizzate per domani dal mondo studentesco” conclude Cubito.

La FLC-CGIL proclama, dunque, nei settori della conoscenza lo sciopero di un’intera giornata per:
-affermare un sistema sociale che sostenga il lavoro femminile - a partire da salario e diritti - contrasti la precarietà e garantisca pari condizioni di accesso alle infrastrutture di cittadinanza dal sistema socio sanitario, all’istruzione e alla formazione
-affermare politiche concrete ed efficaci volte a prevenire i femminicidi e la violenza di genere e sostenere chi si trova in situazioni di rischio
-garantire alle donne un accesso alla pensione che consenta di affrontare dignitosamente e serenamente l’età della vecchiaia
-contrastare riforme finalizzate a frammentare ancora di più il nostro Paese che, causando ulteriori differenze da territorio a territorio, finiranno fatalmente per determinare nuove marginalità
-difendere il diritto di decidere autonomamente e liberamente del proprio corpo a partire dalla difesa della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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