Otto ore di sciopero, manifestazioni in una sessantina di città, Bergamo compresa, oltre 100 presìdi in tutto il Paese contro “una legge di Bilancio sbagliata”. È la mobilitazione proclamata da CGIL e UIL per venerdì 17 novembre, quando incroceranno le braccia su tutto il territorio nazionale le categorie di pubblico impiego, trasporti e scuola, e successivamente per venerdì 24 novembre, quando saranno chiamati a scioperare i lavoratori di tutti gli altri comparti delle regioni del Nord Italia.
A Bergamo il 24 novembre è prevista una manifestazione con presidio, che partirà da piazza Pontida (ore 10). Il corteo si dirigerà verso la sede della Prefettura dove si terrà un presidio (ore 10.45) con l’intervento conclusivo di Pino Gesmundo, segretario nazionale della CGIL.
“Se una manovra finanziaria deve raccontare i progetti che il governo ha per il Paese, possiamo dire che questo governo non sembra averne di significativi” ha dichiarato Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo. “Manca qualsiasi idea di politica industriale, di cui avremmo invece bisogno. Negli altri Paesi europei la transizione ecologica e digitale è in cima all’agenda, in Italia non se ne parla. Questa è una manovra che sul fronte dei redditi si limita a confermare per un anno il taglio contributivo già in essere senza però prevedere nessun reale provvedimento di sostegno alla contrattazione collettiva e al rinnovo dei contratti, via principale per l’aumento dei salari. Ovviamente è assente il tema del salario minimo”.
“I fondi destinati alla sanità pubblica sono del tutto insufficienti per immaginarne un reale potenziamento attraverso un piano di nuove assunzioni e il rafforzamento della medicina territoriale ed extra-ospedaliera. Vengono sottratti 350 milioni al fondo sulla disabilità e non sono previsti finanziamenti per la legge sulla non auto-sufficienza” prosegue Toscano.
“Al capitolo pensioni, fino all’altro giorno ricordiamo che uno dei vessilli di questo governo sembrava essere il superamento della legge Fornero. Oggi non solo questo non accade ma anzi la situazione peggiora. Quota 103 è confermata ma con maggiori penalizzazioni, aumenta di una anno il requisito per accedere a Opzione donna. Per i lavoratori del pubblico impiego ci saranno pensioni più basse per il taglio retroattivo delle aliquote di rendimento. È confermato il taglio all’indicizzazione delle pensioni in essere”.
“Insomma, è una legge finanziaria che non guarda al futuro e non guarda ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate” conclude il sindacalista. “Per questo, per far sentire la nostra voce, è importante aderire agli scioperi indetti per il 17 e il 24 novembre da CGIL e UIL”.
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