Si è prolungato per circa 20 ore consecutive l’ultimo e decisivo incontro-fiume nella trattativa per il rinnovo dell’integrativo in Tenaris-Dalmine spa. Avviato a settembre 2022, il tavolo di confronto si è finalmente chiuso all’alba del 9 novembre con la firma dell’ipotesi di accordo. L’intesa coinvolge oltre 2.100 lavoratori dei siti di Dalmine, di Sabbio, di Cao sempre di Dalmine, oltre ai dipendenti degli stabilimenti di Costa Volpino, Arcore e Piombino.
Il contratto precedente era scaduto alla fine del 2020. Il biennio 2021 e 2022 era stato successivamente coperto da un accordo ponte. L’ipotesi di intesa, appena siglata da FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL di Bergamo, sarà in vigore per il triennio 2023-2025.
“Siamo soddisfatti del testo raggiunto, sia per gli aspetti economici che per quelli normativi. Per contrattarne e definirne i contenuti sono stati necessari circa venti incontri. Si è svolto anche uno sciopero di 8 ore lo scorso 18 settembre, per spingere nella fase finale del confronto. La mobilitazione molto partecipata dei lavoratori è stata determinante per questo esito positivo” ha spiegato Andrea Agazzi, segretario generale della FIOM-CGIL di Bergamo, presente alla trattativa. “Innanzitutto segnaliamo un considerevole incremento del premio fisso, che era pressoché fermo da oltre trent’anni. Su questo aspetto, la soddisfazione deriva anche dal fatto che l’intesa assicura maggiori tutele economiche ai neoassunti, fino a quest’anno invece esclusi da una parte del premio”.
“L’intesa aumenta, poi, le parti garantite degli altri indicatori del sistema premiante. Altro aspetto rimasto inalterato per troppi anni era quello delle maggiorazioni per il turno notturno: siamo riusciti a incrementarle. Al capitolo dei premi variabili, a fronte di un’iniziale volontà aziendale di revisione a nostro giudizio peggiorativa, siamo giunti invece a definire un generale mantenimento del sistema, aumentandone i valori. In tema di turnazioni, poi, l’accordo prevede un’importante estensione e l’incremento della riduzione oraria”.
Il 16 novembre a Dalmine sono in programma 3 assemblee per illustrare nel dettaglio il testo. “Esporremo i contenuti dell’ipotesi di accordo alle lavoratrici e ai lavoratori: a loro, poi, chiederemo di esprimersi nel merito attraverso lo strumento del referendum, che si svolgerà nei giorni successivi. Solo a fronte dell’auspicata approvazione, procederemo a firmare l’intesa” conclude Agazzi.
Ecco, fra le varie misure, gli altri contenuti più rilevanti:
-vengono aumentate le indennità legate a particolari mansioni e ruoli definiti nella contrattazione
-è prevista un’Una Tantum di 500 euro complessivi (di cui 250 in welfare)
-viene concordata la possibilità di operai con mansioni specifiche di raggiungere il livello B2 (ex sesto livello)
-sono incrementati anche i due premi legati alla professionalità, oltre che il PRA, premio redditività aziendale
-rispetto al Fondo previdenziale Cometa, l’accordo definisce un incremento del contributo aziendale dello 0,4% rispetto al Contratto collettivo nazionale di lavoro.
“Dal punto di vista normativo, il sistema di relazioni sindacali, già di per sé avanzato, viene ulteriormente migliorato in particolare prevedendo il maggior coinvolgimento dei rappresentanti per la sicurezza (RLS) delle aziende esterne in appalto” prosegue Agazzi. “Si procederà poi a una maggior articolazione dei momenti di confronto sulla sicurezza e sugli aspetti che riguardano l’organizzazione del lavoro, gli investimenti e i livelli occupazionali”.