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ASST Bergamo Ovest e la vertenza sulle carenze di personale. FP-CGIL: "I conti non tornano, vorremo sapere perché"

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“Perché i dati sulla dirigenza medica, forniti nei giorni scorsi da ASST Bergamo Ovest alla stampa, non corrispondono con le cifre che la stessa azienda ha pubblicato, in un’altra sezione, sul proprio sito?”: la FP-CGIL di Bergamo torna sulla vertenza aperta per la carenza di medici internisti negli ospedali di Romano e Treviglio.

“Abbiamo preso visione dei dati forniti nell’ultimo comunicato stampa dalla Direzione di ASST Bergamo Ovest in merito al personale della dirigenza medica (nota del 20 luglio, pubblicato anche sul sito web dell’azienda). I dati forniti dalla Direzione rispetto alla dotazione organica - in risposta alla nostra nota stampa - ricomprendono tutte le figure inquadrate nella dirigenza (medica, sanitaria, amministrativa…). A che pro, se le ragioni del nostro esposto sono riconducibili a una carenza di organico circostanziata ai medici ospedalieri (internisti in particolare)?” si chiedono Giorgio Locatelli, segretario generale di FP-CGIL di Bergamo, Andrea Bettinelli, funzionario della stessa categoria, e Andrea Pavone di FP-CGIL Medici. “Se l’azienda fosse ai livelli massimi di medici ospedalieri dal 2019, quale ragione ci sarebbe per il ricorso routinario ai turni incentivati, ossia retribuiti oltre l’orario di lavoro settimanale? Perché disporre l’invio di medici affini da Treviglio per coprire turni vacanti nel P.O. di Romano di Lombardia?”.

I dati pubblicati sul portale aziendale (nei diversi pdf sulla dotazione organica che trovate qui https://www.asst-bgovest.it/251.asp), rispetto ai dirigenti medici (ospedale e territorio), descrivono questo trend:

Tabella ASSTBGovest

“Nel Comparto sanitario, l’azienda ripete la medesima operazione: si fornisce il dato onnicomprensivo dell’organico del comparto, non quello specifico relativo agli infermieri. L’evidenza della carenza di organico di medici nei reparti di medicina è innegabile, come altresì evidente che la soluzione organizzativa adottata dall’ASST Bergamo Ovest rappresenta un unicum nel panorama provinciale” proseguono i sindacalisti. “Per questa ragione, in seguito a un confronto ad oggi inconcludente, si è ravvisata la necessità di riportare le criticità riscontrate agli interlocutori istituzionali. Siamo convinti che le motivazioni del nostro esposto siano pienamente comprese dal personale sanitario e della dirigenza medica perché corrispondono alla realtà che quotidianamente si vive in corsia e ci viene costantemente segnalata dai dipendenti. Il tasso di dimissioni è tra i più importanti indicatori di demotivazione degli operatori che andrebbe indagato, anziché stigmatizzare le Organizzazioni Sindacali che pongono questi temi, e le relative modalità di gestione, in discussione ai tavoli istituzionali”.

“La situazione di difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale è indubbiamente trasversale a livello nazionale: in questi anni la FP-CGIL ha promosso esposti, sino ad arrivare all’apertura dello stato di agitazione, in diverse realtà pubbliche e private accreditate” puntualizzano Locatelli, Bettinelli e Pavone. “Senza entrare nel merito di ogni singola vertenza, il filo conduttore che lega contesti differenti risiede nella necessità di rappresentare e tutelare le condizioni di lavoro del personale, la sicurezza di pazienti ed operatori, la salvaguardia del diritto alla salute della nostra comunità. Non è questa la prima né la sola occasione in cui abbiamo esercitato ed eserciteremo le nostre prerogative: soltanto nella ASST Bergamo Ovest abbiamo riscontrato una tempestiva, quanto piccata levata di scudi, compresa la replica mediata da chi ricopre incarichi di natura fiduciaria, di cui riteniamo implicita l’incondizionata condivisione di vedute con l’Alta Direzione”.

Per avere un quadro della vertenza, ricordiamo che la FP-CGIL nei giorni scorsi ha presentato un esposto (insieme a CIMO) a Prefetto di Bergamo, sindaci di Romano di Lombardia e di Treviglio, ATS di Bergamo e Regione Lombardia. Nella segnalazione formale il sindacato rilevava come “nelle disposizioni unilaterali adottate dalla ASST Bergamo Ovest si riscontri un concreto rischio per la sicurezza dei pazienti. Da oltre un anno, le organizzazioni sindacali riportano ai tavoli aziendali una profonda preoccupazione rispetto alla carenza di organico, particolarmente evidente in alcuni servizi, che si riflette sulle condizioni di lavoro e, in ultima analisi, rischia di ripercuotersi sull’efficacia della risposta ai bisogni di salute della popolazione”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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