È una sospensione, non una revoca. Lo puntualizzano nero su bianco nella comunicazione ufficiale i due sindacalisti di FP-CGIL e CISL-FP, riferendosi allo stato di agitazione aperto dallo scorso settembre in ABF, Azienda Bergamasca Formazione.
A un anno dall’avvio della vertenza e a sei mesi dall’affollato presidio che si era tenuto di fronte alla Prefettura di via Tasso a Bergamo, finalmente si registra un’apertura nella trattativa. In ABF lavorano circa 340 persone. Nel luglio del 2022 l’azienda aveva preso unilateralmente la decisione di rivedere il Fondo del salario accessorio e di non liquidare per intero il Premio dovuto per l’anno scolastico 2021-22, rimettendo in discussione il Contratto decentrato del novembre 2021.
Il 18 maggio scorso si è svolto un nuovo confronto fra le parti. “L’incontro è arrivato dopo altri quattro tenuti dall’inizio dell’anno” hanno spiegato Laura Vecchi di FP-CGIL e Fabio D’Aniello di CISL-FP di Bergamo, insieme ai delegati della RSU. “Abbiamo rilevato un leggero punto di avanzamento nella risoluzione delle vertenze. La Direzione di ABF ha infatti manifestato una certa apertura ad accogliere, almeno in parte, alcune delle nostre richieste. In primo luogo, c’è accordo sull’applicazione di condizioni di maggior favore per i lavoratori assunti nel triennio 2009-2011 che potranno dunque contare su contratti a tempo pieno per l’intera annualità formativa. Registriamo poi un passo in avanti sull’adozione di regolamenti precisi e puntuali in materia di orari di lavoro, ma anche di ferie, malattia, permessi e di altri istituti. Ci si muove anche verso la positiva trasformazione di parti time orizzontali in contratti a tempo pieno. Infine, l’azienda ha mostrato l’intenzione concreta di avviare un confronto mettendo a disposizione anche risorse economiche per la valorizzazione del personale, attraverso l’applicazione del nuovo contratto degli enti locali sulle progressioni verticali e orizzontali”.
Su quanto discusso a maggio, il 19 giugno si è tenuta un’assemblea dei lavoratori.
“Ora attendiamo di vedere i segnali concreti della disponibilità espressa da ABF durante la trattativa. Ci aspettiamo che prosegua il confronto aperto nel tavolo tecnico dedicato agli aspetti più organizzativi del lavoro, e in generale che sia garantito il dovere d'informativa e trasparenza. Proprio di questa garanzia imprescindibile si era parlato anche in occasione di una sessione del consiglio provinciale a dicembre. In quella sede la Presidenza e la Direzione generale di ABF erano state oggetto di significative osservazioni da parte di alcuni consiglieri provinciali. Tra le richieste avanzate c’era stata quella di maggiore trasparenza e comunicazione delle scelte della Direzione generale, questione che resta irrinunciabile anche oggi, per garantire il ripristino di corrette relazioni sindacali” concludono Vecchi e D’Aniello.