Allenatori e istruttori delle più diverse discipline sportive, direttori tecnici, preparatori atletici e tutti gli altri profili dei collaboratori sportivi lavorano, da anni, con pochi o zero diritti. Ora, con la riforma dello sport che entrerà in vigore dal 1° luglio sono in arrivo alcune novità. Se nel settore professionistico “la regola” sarà il rapporto di lavoro subordinato, in quello dilettantistico la prestazione “si presume oggetto di contratto di lavoro autonomo nella forma di co.co.co.”.
Nella galassia di impianti sportivi, palestre, piscine della provincia di Bergamo si stima che i collaboratori siano circa 500. Per illustrare i contenuti della riforma, NIDIL-CGIL organizza giovedì 15 giugno due assemblee on line, la prima dalle 11.00 alle 12.00, la seconda dalle 14.30 alle 15.30.
Ecco il link per collegarsi da remoto: bit.ly/SPORT-NIDIL
“La riforma prevede che il lavoro sportivo potrà assumere natura subordinata, autonoma (occasionale o Partita Iva) o di co.co.co con le rispettive tutele previdenziali e in materia di malattia, infortunio, gravidanza, maternità, genitorialità, disoccupazione involontaria (Naspi), salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” ha spiegato Francesco Chiesa di NIDIL-CGIL di Bergamo. “È ovvio aspettarsi che nella scelta della tipologia contrattuale da applicare le società e i proprietari di centri sportivi, palestre, piscine avranno un notevole potere. La riforma presenta aspetti positivi se paragonata alla situazione odierna, ma esistono ancora criticità che andrebbero migliorate. La normativa manca di una serie di elementi fondamentali per capire l'effettivo impatto sul lavoro, e per la prima volta nella normativa italiana si presume l'autonomia di una professione senza alcun parametro di merito sul reale svolgimento del lavoro. Questa prospettiva ci trova fortemente contrari perché toglie diritti, invece che riconoscerne. Essere informati sui contenuti è essenziale per chi lavora nel mondo dello sport e per chi è interessato a farlo in futuro. Per questo invitiamo a partecipare all’assemblea di giovedì”.
