Esprimono “cauta soddisfazione” i rappresentanti sindacali di FP-CGIL Medici di Medicina Generale e di SIMET per l’esito dell’incontro con i vertici di ATS Bergamo in merito alla tenuta del servizio di Continuità Assistenziale, cioè della guardia medica, nel territorio provinciale.
Il confronto si è tenuto il 25 maggio, dopo che nei giorni scorsi era stato dato annuncio della chiusura di 20 sedi sulle 27 esistenti. I rappresentanti dei medici hanno incontrato il Direttore Generale Massimo Giupponi e il Direttore Sanitario Michele Sofia.
“Sono state manifestate le più vive preoccupazioni riguardo la sopravvivenza stessa del servizio di Continuità Assistenziale nella provincia di Bergamo e l’incontro è stato l’occasione per illustrare richieste e proposte” hanno spiegato Giorgio Barbieri, coordinatore regionale dei Medici di Medicina Generale per FP-CGIL, e Giancarlo Testaquatra, segretario di SIMET Lombardia. “Il Direttore Generale e quello Sanitario hanno ascoltato con attenzione, esposto il loro punto di vista e assicurato di valutare i suggerimenti delle due organizzazioni sindacali. In virtù di ciò FP-CGIL e Simet hanno deciso per il momento di sospendere il presidio già previsto sotto la sede di ATS Bergamo”.
“Saremo lieti se si troverà in extremis una soluzione ma un fatto è evidente: il disastroso percorso, lastricato di errori che sta portando verso la sospensione di 20 postazioni delle 27 attive, con il conseguente prevedibilissimo malfunzionamento del servizio e i relativi disagi che ricadranno inevitabilmente sulle persone, sui medici di CA e su quelli del Pronto Soccorso e delle cure primarie, non è in alcun modo ascrivibile ai medici della Continuità Assistenziale. Non si scarichino su di loro le responsabilità dell’eventuale sospensione di un servizio pubblico, la cui interruzione configurerebbe una violazione dei LEA”.