La recente collocazione di otto pietre d’inciampo ad Ambivere, dedicate alla famiglia Levi e a Vittorio Leoni, sarà al centro dell’iniziativa della Biblioteca “Di Vittorio” della CGIL di Bergamo e di Terza Università per il Giorno della Memoria. L’invito è per venerdì 27 gennaio alle ore 18.00 nella sala Lama della CGIL di Bergamo, in via Garibaldi 3, per l’incontro con la professoressa Stefania Lovat, architetta e docente del Liceo Linguistico Statale “Giovanni Falcone” di Bergamo.
Le pietre d’inciampo (Stolpersteine in tedesco) sono sanpietrini ricoperti da una lastra d’ottone collocati nel manto stradale di fronte alle abitazioni che furono di persone deportate nei lager. Su ogni pietra sono incisi il nome, la data di nascita, il luogo e le date di detenzione in Italia e in Germania, oltre al luogo e alla data della morte. Sono l’opera – ormai conosciutissima in tutta Europa - dell’artista tedesco Gunter Demnig, che l’ha ideata nei primi anni Novanta. Da allora, sono state collocate in almeno 1.200 luoghi in Germania, così come in Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Moldavia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ucraina.
“A raccontarci la storia dell’anti monumento per eccellenza, quello delle pietre d’inciampo, sarà l’architetta e docente Stefania Lovat che illustrerà il significato e l'intenzione di Gunter Demnig di depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa che rimanda ai cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti” ha spiegato Mara D’Arcangelo della Biblioteca “Di Vittorio” della CGIL di Bergamo. “In questa occasione verrà presentato anche il progetto audiovisivo realizzato dalle classi del Liceo Linguistico Statale Giovanni Falcone che con la docente hanno lavorato sul significato di quest’opera, ricordandoci quanto sia fondamentale trasmettere e tenere sempre vivo il senso profondo di questa giornata tra le nuove generazioni. Le otto pietre di Ambivere portano i nomi di Emma Bianca, Elda, Lia Marta, Nora, Clara, Ada e Laura Levi (quest’ultima unica sopravvissuta della famiglia ebraica ai campi di sterminio nazisti) e di Vittorio Leoni, deportato politico a Mauthausen e da lì mai più tornato”.
L'evento è a ingresso libero. Sarà possibile seguirlo anche in diretta streaming sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della CGIL di Bergamo e della biblioteca "Di Vittorio".
Stefania Lovat, laureata in Architettura al Politecnico di Milano, consegue lì il perfezionamento in Architettura Sociale. Collabora con il Dipartimento di Architettura Sociale di Milano e pratica la libera professione di architetto fino al 2010. Nel 2008 ottiene il diploma in Teoria e pratica dei linguaggi artistici contemporanei presso L’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Diplomata in Restauro Ligneo al Centro di Formazione Professionale Patronato San Vincenzo e in Counselling alla “Scuola di Cura di Sé” di Bergamo, dal 2007 è docente di ruolo di Storia dell’Arte e ora insegna al Liceo Linguistico “Giovanni Falcone” di Bergamo. Per la scuola nel tempo ha realizzato molti progetti, collaborando con enti, associazioni e istituzioni come GAMeC, Accademia Carrara, FAI, ISREC, Museo delle Storie, Comune di Bergamo e Casa Circondariale di Bergamo. Per due anni ha co-condotto con la prof.ssa Mariacristina Lovat un laboratorio storico-artistico per gli studenti del Liceo Falcone, sulla storia della Shoah e della deportazione politica nel 1944 da Bergamo.