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Scuola, università e ricerca, accordo sindacati-governo per aumento di stipendi e arretrati. Ora trattativa su parte normativa

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Entro dicembre al personale della scuola, dell’università e della ricerca saranno riconosciuti gli aumenti salariali con i relativi arretrati legati al rinnovo contrattuale 2019-2021. È delle ultime ore la notizia dell’accordo politico tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e le organizzazioni sindacali per l’anticipo della parte economica del contratto della scuola.

“È una notizia decisiva nell’ambito del confronto fra le parti per il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca, ed è con soddisfazione che abbiamo appreso dai livelli nazionali della nostra categoria sindacale dell’intesa raggiunta con il nuovo esecutivo. Gli impegni naturalmente dovranno essere tradotti nel nuovo Contratto nazionale, la cui sottoscrizione definitiva sembra essere prevista per gennaio, dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023” ha commentato oggi Fabio Cubito, segretario generale della FLC-CGIL di Bergamo. “Un segnale importante è che si riconosca un elemento economico aggiuntivo subito. L’aumento percentuale dello stipendio dei lavoratori è pari al 3,78%. Si tratta di un’anticipazione del 95% delle risorse già stanziate con le precedenti leggi di bilancio”.

Per oggi pomeriggio, 11 novembre, è previsto l’incontro all’Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, per la firma definitiva della parte economica del contratto.
“Sulla parte normativa c’è l’impegno a proseguire la trattativa per regolare l’ordinamento professionale del personale Ata, la mobilità e la formazione del personale scolastico, la valorizzazione dei DSGA, il lavoro a distanza, le relazioni sindacali e la contrattazione di secondo livello” conclude Cubito.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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