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Enti locali, platea affollata a Seriate per la presentazione del nuovo contratto nazionale. Gli aumenti a fine anno

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Per i dipendenti dei Comuni, delle Province, della Regione, della Camera di Commercio ma anche delle case di riposo (ex IPAB) e delle aziende speciali, l’inizio di agosto aveva portato a un rinnovo importante, quello del loro Contratto nazionale.

Lunedì 5 settembre al Cineteatro Gavazzeni di Seriate le sigle provinciali del comparto pubblico, FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL, hanno illustrato in assemblea i dettagli di quell’intesa a una platea di quasi 200 lavoratori (con molti dipendenti che hanno seguito l’incontro anche da remoto).

In provincia di Bergamo sono circa 5.100 i lavoratori interessati dal rinnovo nei settori pubblici, più altri 1.100 in forza nelle case di riposo o nei servizi offerti dalle aziende pubbliche. La firma d’inizio agosto era stata raggiunta al termine di un lungo confronto e dopo la stipula del Contratto delle Funzioni Centrali e della Sanità.

“Si è trattato di un rilevante passo in avanti in termini di valorizzazione del personale e di incremento economico. Ora occorrerà attendere l’iter previsto dalla legge per vedere riconosciuti in busta paga gli incrementi economici” hanno commentato i tre segretari generali Roberto Rossi della FP-CGIL, Angelo Murabito di CISL-FP e Antonio Montanino di UIL-FPL di Bergamo. “Aspettiamo, infatti, il benestare della Corte dei Conti, il parere del governo e della conferenza Stato–Regioni. Ci attendiamo a breve la conclusione del percorso affinché gli aumenti abbiano effetto già da dicembre 2022”.

Ai dipendenti degli enti territoriali saranno riconosciuti incrementi dello stipendio tabellare da un minimo di 81,95 euro a un massimo di 104,28 euro al mese e un arretrato da un minimo di 1.490 euro a un massimo di 2.770 euro. Il contratto prevede anche un aumento degli incentivi alla produttività media di 170 euro per dipendente per finanziare gli importi delle indennità del personale che vengono incrementati.

“È un contratto innovativo che non si limita a riconoscere gli aumenti di stipendio ma rivede l’ordinamento professionale del personale dopo 23 anni” hanno proseguito i tre sindacalisti. “I dipendenti non saranno più inquadrati in categorie, ma verranno suddivisi per aree, quella degli operatori, degli operatori esperti, degli istruttori e dei funzionari a seconda delle attività svolte. Era un aggiornamento necessario a rispondere alle esigenze di attuazione dei piani del PNRR che ricadranno in gran parte sui Comuni. Si mettono quindi a disposizione risorse (pari allo 0,55% della spesa del personale 2018) per permettere ai dipendenti con almeno 5 anni di esperienza di progredire nella propria carriera e riconoscere le professionalità interne anche se non in possesso del titolo di studio”.

Vengono, inoltre, riconosciuti incrementi economici al personale operante nei servizi educativi, nella Polizia Locale o a chi abbia la necessità di essere iscritto ad un albo per svolgere la propria professione (ad esempio gli assistenti sociali) e vengono finalmente inquadrati correttamente nella categoria dei funzionari, la più alta, sia gli infermieri delle case di riposo che il personale educativo. Viene poi introdotto un sistema di scatti nello stipendio dove, accanto alla valutazione del personale, si aggiunge un meccanismo che valorizza l’anzianità di servizio e la formazione.
Altri importanti passi avanti sono stati mossi in direzione della tutela del personale, estendendo il periodo in cui non scatta il licenziamento in casi di terapie salvavita, e nella definizione di regole per il lavoro agile.

“Questo è un contratto che consegna alle amministrazioni e anche a noi organizzazioni sindacali gli strumenti per valorizzare lavoratori che da anni garantiscono un alto standard di servizi, combattendo con una perenne carenza di personale” hanno concluso i sindacalisti.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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